Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2010 alle ore 22:01.
Canada
Crescita del Pil nel 2009: -2,6%
Popolazione: 33,48 milioni
Pil nel 2010: 6,1% (primo trimestre annualizzato)
Tassi già in rialzo, in lento cammino verso la normalità. Un'economia in rapida espansione, che ha quasi dimenticato la crisi. Il dollaro canadese ha tutti i numeri a posto per poter far meglio di altre valute, e in questo – sottolineano gli analisti – «non c'è nulla di nuovo». Il Canada, ricco di risorse minerarie, è una di quelle commodity economies, che dipendono molto dall'andamento delle materie prime e quindi del traino internazionale. La sua valuta, non a caso, tende molto a seguire l'andamento del petrolio. Questa volta è stata però la domanda domestica a guidare il recupero dell'economia, che appare dunque più "sano". Il prodotto interno lordo è così aumentato nel primo trimestre del 6,1% annualizzato, grazie soprattutto alla ricostituzione delle scorte, e anche l'occupazione, a partire da maggio, ha iniziato a risalire. Il commercio internazionale, in realtà, sembra poter essere un possibile freno, già – spiega Sandy Batten di JPMorgan – a partire da questo secondo trimestre. La Banca centrale ha quindi iniziato ad aumentare i tassi, anche per contrastare qualche pressione inflazionistica, ma con grande cautela. «Considerata la notevole incertezza sulle prospettive - ha spiegato il 1° giugno in occasione del recente (e primo) rialzo dei tassi all0 0,5 per cento - ogni ulteriore riduzione dello stimolo monetario (e quindi ogni futura stretta, ndr) deve essere attentamente valutata in relazione agli sviluppi interni e globali». Tra questi sviluppi, fondamentale sarà l'evoluzione della crisi e delle politiche fiscali di Eurolandia. Ogni rallentamento della domanda globale si riflette infatti sui prezzi delle materie prime e questa eventualità potrà rendere un po' più esitante l'andamento del dollaro canadese. Resta comunque il fatto – sottolineato da Sheryl King di Bank ofAmerica Merrill Lynch - che i tassi canadesi divergeranno sempre più rispetto a quelli americani che resteranno a quota zero e si riavvicineranno lentamente all'1% ufficiale di Eurolandia. Il Canada ha inoltre un solido sistema bancario, già tornato a registrare solide performances. Come se la crisi – che pure ha pesato, e come! – non ci fosse mai stata.