Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2010 alle ore 16:43.
«Con l'ausiliario del giudice è in atto la parodia della giustizia». Il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa esprime una ferma protesta e tutta la sua contrarietà all'emendamento del governo alla manovra che introduce la figura dell'ausiliario del giudice, presentato ieri in commissione bilancio al Senato.
Chiedendone fermamente lo stralcio Alpa sottolinea come «questo testo anzichè migliorare la macchina del processo, mette in atto una triste rappresentazione teatrale, la parodia della giustizia. È una manovra che nulla ha a che fare con la stabilizzazione finanziaria e con la competitività economica quindi il Consiglio chiede che il Parlamento stralci queste regole dal testo, destinato ad essere approvato con il voto di fiducia, altrimenti l'avvocatura ricorrerà ad ogni mezzo (compreso il ricorso alla giustizia in sede europea oltre che alla Corte Costituzionale) per far dichiarare illegittime norme che violano i diritti fondamentali del cittadino, non risolvono i problemi della giustizia e contraddicono i principi che informano la cultura giuridica europea allontanandoci ancora di più dall'Europa».
Secondo Alpa norme di questo genere provocano crisi d'identità perché il cittadino «paga il suo contributo per adire al giudice togato e si ritrova un notaio, che anzichè rogare atti pubblici, predispone progetti di sentenza». L'ausiliare in realtà sottolinea Alpa, non svolge una funzione di assistenza ma assolve la funzione pubblica attribuita dalla Costituzione solo al giudice». (N.Co.)