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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2010 alle ore 10:42.
Fabio Cerchiai la stretta fiscale sulle assicurazioni imposta dalla manovra proprio non la digerisce. «Un intervento assolutamente assurdo e controproducente», dice il presidente dell'associazione delle imprese assicuratrici Fabio Cerchiai ai microfoni di Radio24.
L'emendamento depositato ieri dal relatore Antonio Azzollini (Pdl) prevede un giro di vite sulle assicurazioni del peso di 234 milioni di euro l'anno. «La proposta emendativa é assurda e incoerente con qualsiasi programma di rilanci dell'economia - attacca il presidente dell'Ania - colpendo in modo improprio risparmio e investimento. É una tassa sulle riserve delle compagnie di assicurazioni vita che sono in realtà dei debiti delle compagnie di assicurazione nei confronti del proprio assicurato. Sarebbe quindi un'assurda tassa sul debito. Noi confidiamo che il governo interverrà per far ritirare questo emendamento».
«Chiediamo al governo di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, siano imprese efamiglie, la pressione fiscale é gia insopportabile, il governo pensi a tagliare la spesa pubblica improduttiva». L'emendamento alla manovra finanziaria che introduce una tassa del 2,75% sul totale della variazione delle riserve matematiche del comparto vita. Secondo i primi calcoli, la relazione di cassa stima entrate per lo Stato pari a 88 milioni nel 2010, 321 nel 2011 e 234 milioni nel 2012 e 2013. (N.Co.)