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Economia Aziende

Sì dell'Antitrust agli impegni di Sky

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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2010 alle ore 08:05.


MILANO
Niente più "monopòli" virtuali o reali nel settore della televisione satellitare a pagamento. È arrivato ieri il via libera dell'Antitrust agli impegni presentati da Sky per garantire l'accesso ad altri operatori alla sua piattaforma tecnica, chiudendo l'istruttoria aperta dal garante per possibile abuso di posizione dominante.
Gli impegni prevedono che le divisioni operative di Sky lavoreranno alle stesse condizioni di tutti gli altri player – si legge in una nota dell'Autorità – senza poter contare su oneri minori. Inoltre verranno garantite «adeguata pubblicità e trasparenza alle condizioni di accesso per eliminare la possibilità, da parte di Sky, di disincentivare l'accesso ai concorrenti». L'emittente satellitare si impegna anche a fornire alle parti l'informativa pubblicata sul proprio sito internet all'interno di un'apposita sezione «costantemente e tempestivamente aggiornata», nella quale saranno indicati anche i corrispettivi una tantum di attivazione, quelli periodici e quelli previsti su base giornaliera in modalità pay-tv e pay-per-view, necessari a garantire la fornitura dei servizi di accesso alla propria piattaforma. In più le procedure per la negoziazione di rapporti contrattuali di accesso con i potenziali operatori «dovranno svolgersi in tempi brevi e con scadenze predefinite per evitare che Sky possa adottare tecniche negoziali di tipo ostruzionistico».
L'istruttoria dell'Antitrust era stata avviata su segnalazione di Conto Tv, l'emittente satellitare toscana di Marco Crispino, che aveva puntato il dito sulle condizioni economiche praticate da Sky per l'acquisto dei servizi necessari ad accedere alla propria piattaforma satellitare, una querelle che ha coinvolto anche la Lega Calcio e i diritti televisivi per le partite del campionato. La vicenda dei diritti tv del calcio si è chiusa il 24 maggio scorso con l'ordinanza 21604/10 del Tribunale di Milano, che ha respinto il ricorso presentato da Conto Tv nei confronti della Lega professionisti e di Sky.
Intanto oggi la Commissione europea dovrebbe decidere sulla possibilità per Sky Italia di accedere prima del 31 dicembre 2011 al digitale terrestre. Uno sbarco accompagnato da molte polemiche, con un esecutivo comunitario diviso sulla posizione da prendere. Contro il via libera condizionato proposto dal commissario alla concorrenza, Joaquin Almunia, oltre al vicepresidente Antonio Tajani si sarebbero schierati anche il collega maltese John Dalli (sanità), il tedesco Guenther Ottinger (energia) e il romeno Dacian Ciolos (agricoltura). Favorevoli a consentire l'ingresso anticipato di Sky nel digitale sarebbero invece il vicepresidente responsabile per la politica estera, la baronessa inglese Catherine Ashton, la commissaria responsabile per l'agenda digitale, l'olandese Neelie Kroes, e l'irlandese Maire Geoghegan-Quinn, titolare del portafoglio ricerca-innovazione. Tra i vincoli già accettati da Sky per lo sbarco anticipato sul digitale terrestre – in vista della gara gratuita per l'assegnazione dei nuovi multiplex – ci sarebbe l'impegno a non proporre offerte pay fino a cinque anni dal momento dell'assegnazione delle frequenze.

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Tags Correlati: Catherine Ashton | Comitato Esecutivo | Concorrenza | Conto Tv | Ip | Joaquin Almunia | John Dalli | Lega | Maire Geoghegan-Quinn | Marco Crispino | Mediaset | Neelie Kroes | Ricavi pay | Rupert Murdoch | Sky Italia

 

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LO SCENARIO

51,2%
Il peso del digitale
Secondo gli ultimi dati ufficiali, l'ascolto della tv digitale, calcolando tutte le piattaforme (terrestre, satellite, Ip tv) ha raggiunto il 51,2% del totale, superando quello della tv analogica.
85,8%
Dominio Sky
Sul mercato pay, Sky ha una quota pari all'85,8% del totale, mentre Mediaset vanta una fetta pari al 10,7 per cento.
2,87 miliardi
Ricavi pay tv
Nel 2009 i ricavi della tv a pagamento hanno raggiunto 2,87 miliardi di euro, increscita del 7,4% rispetto al 2008. Resta preponderante la parte relativa all'offerta satellitare con 2,46 miliardi, ma cresce del 53% la torta del digitale terrestre (323milioni)

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