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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2010 alle ore 16:17.
Sergio Marchionne "alza la posta", lancia un "ultimatum", pone le sue condizioni. Il braccio di ferro ingaggiato dalla Fiat con i sindacati ha eco sulla stampa internazionale, attenta a cogliere – in tempi di crisi - una possibile svolta nelle relazioni industriali in Italia.
"Marchionne chiede garanzie ai sindacati", titola il Financial Times. Il Ceo di Fiat, spiega Guy Dinmore, "ha alzato la posta nella sua disputa con i sindacati italiani chiedendo garanzie di produttività prima di andare avanti con il suo piano di investire 20 miliardi di euro nel suo paese natale nei prossimi cinque anni".
"Non stiamo facendo minacce, ma non siamo pronti a mettere a rischio la sopravvivenza dell'azienda", riferisce il Ft, citando i media italiani. Marchionne ha detto ai leader sindacali che Fiat è la sola azienda che intende investire una somma del genere in Italia, una somma che è quasi pari ai tagli della manovra nel 2010 e 2011. Fiat, che è il principale datore di lavoro privato in Italia, progetta di raddoppiare la produzione italiana di auto entro il 2014, continua il quotidiano britannico. "Ma abbiamo bisogno di garanzie che gli impianti possano funzionare". Marchionne, ricorda il Ft, "sta sfidando i contratti nazionali concordati tra sindacati e datori di lavoro su retribuzioni e condizioni di lavoro".
Nato in Italia, ma educato in Canada – nota il Ft - il manager "è tornato in Italia per mettersi alla testa di un conflitto con i sindacati seguito da vicino dal governo di centro-destra e dalla Confindustria". Marchionne, "che ha sollecitato i lavoratori ad affrontare le sfide della globalizzazione", ha osservato che l'Italia è il solo paese dove il gruppo Fiat ha registrato una perdita.
Fiat ha creato una nuova società per gestire Pomigliano, "aprendo la prospettiva che Marchionne sia pronto a imporre condizioni di lavoro ai lavoratori disposti a firmare", si legge ancora sul quotidiano. Dinmore ricorda le preoccupazioni dei sindacati per il trasferimento della produzione di due futuri modelli da Mirafiori a un impianto in Serbia, dove Fiat "ha ottenuto garanzie di incentivi dal governo serbo".
"Ultimatum" è la parola ricorrente nei titoli della stampa francese. Di ultimatum parla infatti un lancio Afp pubblicato sui siti di Les Echos e Le Figaro: l'ad Fiat ha lanciato un ultimatum ai sindacati "perché si impegnino ad accettare di rivedere gli accordi attuali per rendere le fabbriche italiane competitive, condizione ‘sine qua non' per attuare il suo progetto di raddoppiare la produzione locale". E' in sostanza una "messa in guardia": Marchionne ha avvisato che "il peso della presenza Fiat in Italia è in gioco" e che in caso di "no" "gli investimenti previsti per l'Italia saranno ridimensionati". Nel suo titolo, Le Figaro introduce il tutto con la parola chiave "Competitività".