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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2010 alle ore 08:02.
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Massimiliano del Barba
Turismo. Agricoltura. Ma anche grande distribuzione organizzata e Pubblica amministrazione. Con l'arrivo dell'estate riaccelera il fenomeno del lavoro stagionale. Malgrado dal punto di vista occupazionale la ripresa non si sia ancora fatta sentire, da giugno l'offerta delle aziende nell'ospitalità, nel commercio, nei servizi, e più in generale in quei settori dove non ci si ferma mai o dove è centrale la ciclicità è tornata a crescere.
In Franciacorta per la vendemmia o in Sicilia a imbottigliare vino. Nello staff di animazione dei parchi divertimento sparsi per l'Italia. All'estero per un'esperienza internazionale. Ma anche in un supermercato per sostituire il personale in ferie. Le più attive sul fronte della ricerca di personale per l'estate sono le agenzie di fornitura di lavoro temporaneo, anche se ormai anche l'informalità dei social network e delle bacheche online può rappresentare una buona porta d'accesso per chi cerca un'occupazione temporanea e non si preclude la possibilità di iniziare un percorso professionale nuovo. All'inizio dell'estate, Il Sole 24 Ore del lunedì aveva segnalato oltre 6mila proposte di lavoro a tempo determinato disponibili nelle "bacheche" delle sei principali agenzie interinali (Adecco, Manpower, Gi Group, Randstad, Obiettivo Lavoro e Umana) e, a quasi due mesi di distanza, sono ancora molte le occasioni da prendere in considerazione. I profili più gettonati rimangono quelli classici, legati all'estate: animatori per i villaggi e i parchi divertimento (con stipendi mensili da 800 euro in su), personale agricolo (un vendemmiatore guadagna in media 55 euro al giorno), cassieri, inventaristi disposti a lavori serali per un compenso giornaliero di 50 euro. E poi camerieri di sala e ai piani, pizzaioli e portieri notturni.
Situazione in miglioramento ma, almeno per quanto riguarda un settore così strutturalmente legato alla ciclicità stagionale come il turismo, ancora al di sotto dei livelli della scorsa estate, come tiene a sottolineare il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che ricorda: «Pur registrando a giugno un +1,3% di pernottamenti alberghieri rispetto allo stesso periodo del 2009, il primo semestre del 2010, turisticamente parlando, ha segnato un indice a crescita zero e conseguentemente l'occupazione dei nostri dipendenti ha subito da gennaio a giugno una perdita complessiva del 3 per cento».