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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2010 alle ore 08:01.
ROMA
Ripartono i buoni vacanze. Dal 23 agosto al 3 luglio 2011 le famiglie numerose o a basso reddito potranno richiedere nuovi coupon per programmare periodi di vacanza. Sarà vietato solo il periodo di alta stagione compreso tra il 20 dicembre e il 6 gennaio. Per accedere al contributo è necessario inoltrare la prenotazione sul sito dedicato www.buonivacanze.it. L'iniziativa, presentata a palazzo Chigi dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, prevede, rispetto alla sperimentazione avviata a gennaio, una serie di novità. Si farà riferimento al parametro Isee della famiglia e non più al reddito lordo, sistema che dovrebbe favorire le famiglie numerose. L'indicatore della situazione economica equivalente, infatti, è uno strumento che misura la situazione economica delle famiglie prendendo in considerazione una serie di parametri che vanno dal reddito al patrimonio immobiliare e mobiliare, fino alla composizione del nucleo. È stato anche elevato a 1.240 euro il contributo massimo per famiglie di quattro persone e oltre. Massimo 800 euro per due componenti, non oltre 1.040 euro per nuclei da tre persone. Il ministro ha anche reso noto che nella fase sperimentale 6.815 famiglie hanno utilizzato i buoni, per un totale di 2,27 milioni di contributi che hanno generato circa 5,5 milioni di spesa turistica. Primi nella hit dei richiedenti le famiglie lombarde (1.403), seguite da quelle campane (815).
Ma l'incontro di Palazzo Chigi si è poi spostato su un altro tema, suscitando molte reazioni. «Se la Catalogna ha rinunciato alla corrida, noi possiamo rinunciare a qualche Palio – ha detto il ministro, aggiungendo che «le violenze sugli animali danneggiano l'immagine dell'Italia e del made in Italy» e che verrà fatto uno «screening delle varie manifestazioni dove sono impiegati gli animali». Immediata la replica di alcuni esponenti politici di maggioranza: il senatore della Lega Nord e sindaco di Feltre, Gianvittore Vaccari, ha detto che «la Lega non accetterà mai e poi mai che le tradizioni culturali di millenaria memoria del nostro paese siano abrogate e, peggio ancora, cancellate dagli annali storici». Tra le file del Pdl, Maurizio Gasparri si è limitato a dire «Viva il Palio di Siena», mentre Mario Valducci, resposabile enti locali del Popolo delle libertà, ha ricordato che il Palio «è un evento plurisecolare che affonda le radici nella tradizione popolare e nella millenaria storia dei comuni italiani». Dura la reazione di Maurizio Cenni, eletto sindaco di Siena nelle file del Pdl, che preannunciando azioni legali ha affermato: «questa è una vergogna per il nostro paese e un attacco a tutta la nostra città». In serata il ministro ha ricalibrato il tiro: «Non ho proposto l'abolizione del Palio di Siena – spiega in una nota – ma un'approfondita analisi di manifestazioni e feste popolari che coinvolgono animali».