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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2010 alle ore 08:01.
MILANO
«Nuovi modelli, managerialità di alto livello, rigore assoluto nei conti». Claudio Castiglioni non si scompone più di tanto. Di fronte alla domanda ovvia: come pensate di riuscire là dove Harley Davidson ha fallito?, lo storico presidente della MV Agusta traccia una strategia chiara. Da pochi minuti ha siglato il contratto finale che riporta la famiglia Castiglioni alla guida del mitico marchio di Schiranna, nel varesotto, ceduto appena due anni fa al colosso Usa Harley Davidson. «Non hanno avuto il tempo di fare molto – spiega Castiglioni – la crisi mondiale ha travolto il gruppo, li ha costretti a chiudere Buell, a ribaltare il management. L'attenzione era rivolta altrove e la cessione è stata una scelta conseguente».
Claudio e Giovanni Castiglioni, attraverso la loro holding di famiglia, hanno così riacquistato dal gruppo Harley Davidson di Milwaukee il 100% del capitale di MV Agusta Motor, proprietaria dei marchi MV Agusta e Cagiva. Mesi di trattative per tornare in sella alla stessa società che la famiglia aveva precedentemente rilanciato e portato al successo internazionale, con l'ideazione dei modelli Brutale e F4, emblemi del Made in Italy nel mondo.
La famiglia, assistita nell'operazione da Lazard, investe nell'accordo 40 milioni, la metà dei quali legati a crediti Harley. Ma di fronte al calo del mercato – chiediamo – quali strategie pensate di introdurre ?
«Il futuro si chiama F3, una nuova tre cilindri da 675 cc che rivoluzionerà il mercato, oltre che la nostra azienda. Costerà circa 9mila euro, forse 10-11mila nella versione sportiva, e questo ci consentirà di aggredire un nuovo segmento di mercato. F4 e Brutale restano due icone, ma per rendere il prodotto più abbordabile senza rinunciare alla qualità dobbiamo fare scelte diverse. Ci aspettiamo di venderne fino a 10mila all'anno e sarà questa l'arma principale del rilancio». Allo studio, per l'azienda, anche la possibilità di abbassare il livello di entrata per la "Brutale", studiando un modello meno estremo. «Brutalina è la prima ipotesi del nome – spiega Castiglioni – anche se il nome attuale è troppo bello, ci stiamo ancora pensando». A guidare la società dal punto di vista operativo, oltre al figlio Giovanni, sarà Massimo Bordi. Ingegnere meccanico, 62 anni, ex ad di Ducati e di Same Deutz Fahr.