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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2010 alle ore 08:33.
La torinese Lavazza acquisisce il 7% dell'americana Green Mountain Coffee Roasters «e insieme – sottolinea Gaetano Mele, amministratore delegato del gruppo subalpino – diventiamo i leader mondiali nel settore del caffé in cialde e nel porzionato». Il gruppo piemontese ha chiuso il 2009 con un fatturato di 1,093 miliardi di euro a fronte degli 803 milioni di euro di Green Mountain, ma nel primo quadrimestre di quest'anno Lavazza ha registrato un incremento del 5% mentre gli americani stanno crescendo a un ritmo del 64% annuo.
L'operazione, del valore di 250 milioni di dollari, non è comunque finanziaria ma esclusivamente industriale e non è previsto uno scambio di azioni con Lavazza né un ingresso degli americani nel capitale della società torinese. Un'operazione, quella sfociata nell'accordo con l'assistenza dell'advisor Paolo Andrea Colombo per la Borghesi & Colombo e associati, avviata e conclusa nell'arco di pochi mesi «poiché – prosegue Mele – quando gli americani sono venuti a Torino sono rimasti impressionati dalle nostre tecnologie e abbiamo trovato subito un'intesa sulle strategie di sviluppo».
D'altronde Lavazza era già impegnata nell'espansione internazionale, con iniziative già avviate con successo in India, in Brasile, in Argentina. Paesi che, insieme a quelli dell'Europa dell'Est, stanno facendo registrare le migliori performances per le vendite della Lavazza. Ma l'accordo con Green Mountain è quello di maggior consistenza. I primi atti concreti della collaborazione porteranno Lavazza e Green Mountain a sviluppare congiuntamente nuove macchine da caffé espresso con cialde monoporzione. Le macchine – precisa Mele – saranno realizzate dall'azienda torinese sulla base delle indicazione americane che terranno conto delle richieste dei consumatori statunitensi. «Le nuove macchine da caffé – aggiunge l'amministratore delegato della Lavazza – saranno messe in commercio all'inizio del 2012 ma pensiamo a qualche operazione di minor portata già nel 2011».
Tra l'altro si sta studiando la possibilità di distribuire negli Stati Uniti ed in Canada le attuali macchine da caffé espresso a cialde, basate sulla tecnologia Lavazza per l'uso domestico.