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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2010 alle ore 08:03.
MILANO
Alla fine il sorpasso non c'è stato. Linate conserva la terza posizione nella classifica degli aeroporti italiani per numero di passeggeri in transito e Bergamo-Orio al Serio la quarta. Nelle prime due posizioni della classifica si confermano, rispettivamente, Roma Fiumicino e Milano Malpensa. I dati di traffico relativi ai primi sette mesi dell'anno rilasciati ieri da Assaeroporti (gestori aeroportuali) rilevano la ripresa generale del settore, in linea con lo scenario internazionale delineato, sempre ieri, dalle statistiche della Iata (compagnie aeree). Ma procediamo con ordine.
I dati di Assaeroporti
A luglio il sistema aeroportuale italiano ha registrato, nel suo complesso, una crescita del 7% nel traffico passeggeri rispetto allo steso mese del 2009 (+5,3% lo sviluppo nei primi sette mesi, segnati come noto anche dalla vicenda della nube vulcanica). Fiumicino (+8,1%) e Malpensa (+10,7%) restano gli scali leader per volumi di traffico. Alle loro spalle resiste Linate: lo scalo cittadino di Milano, che per legge ha un numero di voli contingentato, respinge l'assalto di Orio al Serio (che pure cresce a un buon ritmo: +6,1%) e conferma la terza piazza. Ad agosto, secondo le anticipazioni della Sea, a Linate il traffico passeggeri dovrebbe crescere del 3%, allontando ancora una volta il rischio sorpasso da parte dei cugini-rivali di Orio. Nei primi cinque scali italiani c'è anche Venezia, in salita a luglio del 4,5 per cento.
La domanda internazionale
I dati di Assaeroporti sono in linea con le rilevazioni della Iata, che confermano la crescita della domanda di traffico aereo internazionale, anche se siamo in presenza di un rallentamento del ritmo. I dati Iata relativi al mese di luglio mostrano un rafforzamento della domanda sia passeggeri (+9,2%) sia cargo (+22,7%) rispetto allo scorso anno. L'incremento tuttavia è inferiore a quello di giugno: rispettivamente +11,6% e +26,6 per cento. «È chiaro che la ripresa è entrata in una fase più lenta - scrive la Iata -. Durante la seconda metà del 2009 la domanda rimbalzava a un tasso annualizzato del 12% per i passeggeri e del 28% per il cargo. Nell'anno che arriva a luglio i tassi di crescita annualizzati sono scesi all'8% per i passeggeri e al 17% per il cargo. Tuttavia, sono ancora considerevolmente al di sopra del tradizionale trend di crescita del settore del 6%». «La ripresa della domanda è stata più veloce di quanto anticipato. Ma guardando alla fine dell'anno il ritmo della ripresa è probabile che rallenti» afferma il direttore generale della Iata, Giovanni Bisignani, osservando che la situazione finanziaria del settore resta «fragile».