Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2010 alle ore 08:00.
MELFI
Si infiamma lo scontro tra i sindacati alla Fiat di Melfi, con Fim e Uilm da un lato e Fiom dall'altro. Il segretario nazionale Fiom, Maurizio Landini, è stato ieri in Basilicata per manifestare solidarietà ai tre operai licenziati e reintegrati in parte nello stabilimento. Landini, accompagnato dall'ex numero uno Fiom Gianni Rinaldini, ha partecipato alla manifestazione organizzata da Fiom nel corso dello sciopero di un'ora e mezza iniziato alle 12. Alla protesta non hanno però partecipato Fim, Uilm, Ugl e Fismic. L'adesione allo sciopero, secondo fonti aziendali, si è aggirata intorno al 5% dei lavoratori.
«In Italia – ha detto Landini – si sta tentando di far passare un'idea sbagliata: l'uscita dalla crisi con una compressione dei diritti dei lavoratori. Il caso di Melfi è un esempio. Si tratta di un errore che sta commettendo il nostro sistema industriale. Bisogna ristabilire i diritti ed aprire un confronto serio sull'innovazione dei prodotti. Per quanto riguarda i tre operai della Fiat Sata, è necessario che siano riammessi subito dall'azienda a lavorare». Non è mancato comunque un appello alla coesione tra le organizzazioni sindacali. «Fiat – ha aggiunto Landini – vuole avere mani libere nelle prestazioni lavorative. È il momento che tutti i sindacati non abbiano paura di parlarne con i lavoratori».
Ma tra i sindacati la spaccatura è sempre più profonda. L'assemblea richiesta il 27 agosto da Fiom, per discutere sulle condizioni di lavoro nello stabilimento lucano Fiat, è stata accolta con freddezza dalle Rsu: raccolte solo le firme di 22 rappresentanti su 64. Alla Fiat di Melfi, fanno sapere i metalmeccanici Cgil non si tengono assemblee sindacali retribuite da più di otto mesi.
Sullo sciopero di ieri, il segretario provinciale Uilm Vincenzo Tortorelli è chiaro: «Non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità e siamo pronti a riprendere relazioni sindacali corrette, che non possono non partire dalla convocazione di tutti i delegati della Sata per discutere sul futuro di Melfi. Diversamente non saremo mai disponibili ad utilizzare i lavoratori come clave per perseguire disegni che non riguardano la difesa del lavoro». Il segretario regionale Fim-Cisl Basilicata, Antonio Zenga, aggiunge: «La spaccatura esiste ed è emersa dalle modalità della Fiom di indire l'assemblea sindacale di alcuni giorni fa, senza il coinvolgimento degli altri sindacati. A questa situazione di tensione si potrà trovare però una soluzione. Per domani la maggioranza delle Rsu ha convocato un incontro per discutere su una richiesta di assemblea sindacale con l'indicazione di un ordine del giorno condiviso da tutti e non stabilito unilateralmente».