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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2010 alle ore 08:02.
MILANO
Eolico col vento in poppa. Anche nel 2009 la crescita di energia prodotta in Italia da fonte eolica ha superato il 30%. Precisamente il balzo è stato del 35%, pari a 6.543 gigawatt/ora, più o meno la media della crescita dell'ultimo triennio.
Alla fine del 2009 erano operativi in Italia 294 impianti per una potenza installata di 4.898 megawatt. I dati sono contenuti nel "Rapporto statistico 2009 sull'eolico" pubblicato dal Gestore dei servizi energetici.
La corsa verso l'eolico non si è però fermato, infatti alla fine dello scorso giugno la potenza installata era cresciuta di un altro 10% a 5.400 megawatt. Insomma l'investimento nell'eolico fa ancora gola nonostante le incertezze derivanti dai problemi autorizzativi: mediamente trascorrono 4 anni prima di poter accendere gli impianti, ma ci sono casi anche di dieci anni. E sono inoltre necessari investimenti rilevanti: da 2 a 3 milioni per megawatt. Il break even poi si raggiunge in 5-10 anni. Non poco, ma nonostante tutto giacciono domande di connessione alla rete per 90mila megawatt. Un dato stratosferico «ma in irreale – osserva Marco Pigni, direttore di Aper, l'Associazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili – La ragione? I tempi di sviluppo e autorizzativi sono così lunghi e il dispacciamento così difficile che gli operatori inoltrano diverse domande sperando che ne sia accettata almeno una».
Quanto alla redditività dell'investimento, Pigni aggiunge: «Il nostro sistema incentivante patisce dello stato d'incertezza regolatoria, senza contare la difficoltà di accesso al credito. Questi fattori hanno convinto diversi fondi a dirottare i propri investimenti verso Paesi con legislazioni meno "ballerine". Oggi questo business non è proprio speculativo ma le prospettive di redditività sono ancora accettabili». Di fatto si stima che entro il 2020 la potenza installata arrivi a 16mila megawatt, oltre il triplo di oggi. Intanto l'anno scorso l'onere del Gse per l'eolico è stato di 800 milioni mentre oggi il valore di un megawatt eolico oscilla intorno agli 83 euro per megawatt/ora.
Tornando al "Rapporto statistico 2009 sull'eolico" del Gse, sono stati incentivati, tramite il meccanismo dei certificati verdi, circa 5.500 gigawatt/h prodotti da impianti eolici e altri 880 hanno beneficiato del provvedimento Cip6/92. Gli impianti eolici sono ubicati soprattutto nell'Italia meridionale: in Puglia e in Sicilia si concentra circa la metà, il 47%, della potenza installata. Tra il 2004 e il 2009 l'apporto dell'eolico alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è cresciuto di oltre 4,7 miliardi di chilowatt, con un tasso medio annuo di sviluppo del 29%. «Nel 2010 – aggiunge Pigni – la Sicilia dovrebbe aver superato la Puglia. Ma queste due regioni continueranno ad avere un ruolo di battistrada anche in futuro, grazie a una legislazione più favorevole. La Calabria sta recuperando parte del terreno perduto mentre la Sardegna, che beneficia di una buona ventosità, presenta ancora seri problemi politico-autorizzativi».