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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 08:01.
Serve una terapia-Pomigliano per rilanciare produttività e salari attraverso un nuovo patto sociale.
È la proposta del leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che nel dirsi d'accordo con la richiesta del presidente di Confindustria di convocare un tavolo sulla crescita, chiama le imprese a un'azione comune sul fisco. «Ha ragione la presidente Marcegaglia nel denunciare la perdita di competitività del nostro paese – sottolinea Bonanni –. Rispetto a nazioni come la Germania paghiamo per le disfunzioni di sistema, il costo maggiore dell'energia che genera tariffe più costose, le carenze infrastrutturali, l'inefficienza della pubblica amministrazione, la mafia e le troppe tasse su lavoro e imprese».
Segretario, cosa è disposto a mettere sul tavolo per la crescita?
Di fronte a investimenti con ricadute occupazionali serve una terapia sul modello di Pomigliano d'Arco. Bisogna consentire alle imprese di sfruttare al massimo gli impianti con una maggiore flessibilità nell'organizzazione del lavoro, in cambio di ricadute positive sui salari e della salvaguardia dei posti di lavoro. A Pomigliano la maggiore produttività porterà agli operai 4mila euro lordi in più annui per effetto dei notturni, e altri 6-700 euro al mese se si lavorerà su 18 turni.
Al governo cosa chiedete?
Il governo deve estendere la detassazione del premio di risultato, sul modello di quanto annunciato dal ministro Sacconi per Pomigliano. Su questi punti sono pronto a firmare un avviso comune con le imprese, per indicare le soluzioni possibili alla classe politica che purtroppo si occupa d'altro.
Si riferisce alle possibili elezioni anticipate?
Esattamente. Avrebbero un costo pesantissimo per il paese, con un imbarbarimento della vita politica. Ma dal governo attendiamo risposte anche sul tema fiscale.
Ma il ministro Tremonti ha escluso interventi nell'immediato.
Il cantiere sul fisco deve partire subito. È una priorità. Con la Uil abbiamo organizzato una manifestazione unitaria il 9 ottobre a Roma, chiediamo il sostegno delle imprese come accadde lo scorso autunno al cinema Capranica. C'è una convergenza di interessi. Bisogna abbassare le aliquote ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, ridurre le tasse alle imprese che investono, spostando il peso della tassazione dalle persone fisiche ai beni di consumo, con una lotta senza quartiere all'evasione fiscale.