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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2010 alle ore 08:01.
Nasce a Napoli il master post lauream in gestione del patrimonio sottratto alle mafie. L'iniziativa, a costo zero per i partecipanti, è dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e viene realizzata in collaborazione con l'associazione Libera e con il sostegno economico della Fondazione per il Sud. Un nuovo passo in questo specifico ambito dopo l'annuncio (si veda Il Sole 24 Ore dello scorso 28 luglio) dell'istituzione – all'Università di Palermo – di un corso di alta formazione in materia, rivolto a professionisti e destinato a creare manager specializzati nell'amministrazione di beni sequestrati.
Nel capoluogo campano giovani laureati meridionali sono chiamati a confrontarsi con gli strumenti pratici per gestire quei terreni, quegli appartamenti e immobili di ogni genere che ogni anno vengono sottratti ai clan per essere destinati ad attività di sviluppo locale. La prima edizione del master è aperta a 20 neolaureati (laurea triennale, diploma universitario o laurea quadriennale) di età inferiore ai 35 anni, residenti nelle regioni del Sud.
Si cerca di formare un team di persone in grado di sviluppare con competenza, e anche creatività, beni che rischiano di rimanere abbandonati. In questo modo è possibile fare fronte comune contro le mafie attraverso la formazione. Negli ultimi due anni sono stati sequestrati 20.439 possedimenti mafiosi e confiscati 4.768 beni per un valore di 2.066 milioni di euro. Numeri da capogiro, che hanno bisogno di una gestione efficiente e di procedure di affidamento più snelle da parte dello Stato affinché questi patrimoni non restino inutilizzati.
Il termine di presentazione delle domande di ammissione è il 7 ottobre 2010 (il modulo per la domanda di ammissione è scaricabile online: www.unisob.na.it/universita/dopolaurea/master/). Il master, dopo una prima fase di formazione d'aula, prevede la realizzazione di project work e stage presso istituzioni, agenzie pubbliche e sedi dei beni confiscati in Campania.
Il corso rappresenta una delle sei "iniziative esemplari" per il contrasto alla fuga dei cervelli, sostenute dalla Fondazione per il Sud, attraverso l'invito «Sviluppo del capitale umano di eccellenza» rivolto agli atenei meridionali. L'obiettivo generale è trattenere i giovani talenti attraverso la messa in rete delle migliori risorse ed energie del territorio.