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Economia Lavoro

Strategic manager in azienda

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 08:03.


La crisi globale che, non senza fatica, le imprese stanno cercando di lasciarsi alle spalle ha finito per mettere in discussione il ruolo e la centralità nei processi decisionali del management strategico. Grandi trasformazioni socio-economiche sono alle porte e non sono pochi gli executive che, estromessi dalle proprie inaccessibili torri d'avorio, oggi sentono come imminente la necessità di operare una riflessione sul rapporto e le interazioni che connettono le scelte strategiche del fare business e il rapido mutare dell'orizzonte economico, politico e sociale con i processi mentali che plasmano le logiche di scelta dei decisori. Una svolta epocale, insomma. Di portata tale da investire appieno una disciplina che sempre di più dovrà fare i conti col suo essere di frontiera, al bivio cioè fra scenari macro e dimensione micro del fare management strategico. Proprio su questo tema si concentrerà la trentesima edizione dell'International Conference della Strategic Management Society che, dal 12 al 15 settembre, per la prima volta si terrà in Italia, negli spazi del Marriot Park Hotel di via Masala 54 a Roma. Evocativo il tema della conferenza - "Strategic Management at the Crossroads" -, che vuole porsi agli studiosi di management come un'aperta sfida per ridisegnare, proprio a partire dall'incontro romano, i confini disciplinari di una materia chiamata ad allargare la discussione ad ambiti diversi e a collaborare con altri scienziati sociali (neurologi, psicologi, scienziati politici e macroeconomisti, solo per fare qualche esempio) per ampliare la gamma delle metodologie utilizzate.
«Due dei temi che faranno maggiormente discutere - spiega il pool di docenti del Dipartimento di management della Bocconi di Milano e dell'Università di Catania che hanno curato nell'ambito del comitato organizzatore locale il programma scientifico della kermesse - sono il ruolo dell'impresa nella società dopo la crisi che ha messo in discussione le tradizionali logiche di massimizzazione del profitto e il ruolo dell'individuo, delle sue competenze, ma anche delle sue attitudini, motivazioni, ed emozioni, nei processi di formulazione e di realizzazione della strategia e nei processi di innovazione e cambiamento».

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Tags Correlati: Bocconi | Cern | Daniella Laurerio | Elena Dalpiaz | Emanuela Prandelli | Evidence | Global | Italia | Mario Monti | Paola Cillo | Raffaele Conti | Sector | Sergio Bertolucci | Strategic Management Society |

 

Fra le novità di quest'anno, oltre al debutto per una location italiana, la presenza dell'università Bocconi - la prima volta in assoluto per una realtà accademica - fra i partner scientifici della Strategic Management Society che, con più di 2.500 associati, rappresenta la maggiore associazione di studiosi di strategia del mondo.
Imponente il programma scientifico, che prevede quattro sessioni plenarie e una quindicina di appuntamenti paralleli per numeri mai raggiunti prima. Sono infatti stati valutati 1.109 paper scientifici, frutto del lavoro di 1.791 autori (973 europei, 547 nordamericani e 182 asiatici), grazie al vaglio di 461 revisori. Da record anche il numero dei delegati, che si avvicina già al migliaio ed è destinato ad aumentare ancora in quest'ultima settimana (la registrazione è aperta a tutti all'indirizzo www.rome.strategicmanagement.net).
Di tutto rispetto il calendario di incontri e workshop curati da studiosi e ricercatori italiani. Solo per fare qualche esempio, Francesco Castellaneta, in "Experience, Superstition and Weight of Cognitive Load: Evidence from the Private Equity Sector", analizzerà i rapporti, non sempre positivi, fra esperienza e performance del management e l'utilità per i decisori di adottare un approccio all'"apprendimento superstizioso" che funzioni da bussola per prendere decisioni il più possibile corrette e lungimiranti.
Paola Cillo ed Emanuela Prandelli cercheranno invece di scandagliare le logiche che dominano le reazioni del pubblico e dei consumatori di fronte alle innovazioni incrementali o radicali nell'industria della moda nel loro "Innovation Patterns in Global Fashion: Firms'Behavior and the Influence of Critical Audience Evalutation". Attraverso un esperimento che vuol riprodurre le condizioni di mercato di venture capital, Marta Maras, in "The Disposition Effect in the Venture Capital Decision-Making Process: an Experimental Approach", analizzerà poi la tendenza degli investitori a realizzare immediatamente i guadagni e a tenere troppo a lungo in portafoglio gli investimenti sbagliati.
Come si possono studiare i fenomeni di collaborazione tra imprese in contesti caratterizzati da bassa protezione della proprietà intellettuale è invece la domanda che pongono Giada Di Stefano, Gianmario Verona ed Andrew King in "Kitchen Confidential? Knowledge Transfer and Social Norms in Gourmand Cuisine", dove gli autori hanno intervistato gli chef di oltre 500 ristoranti presenti nella Guida Michelin 2009 e hanno scoperto che la caratteristica che rende possibile prendersi un rischio simile è l'esistenza di norme sociali che dettano precise regole di comportamento per chi voglia essere considerato un grande chef. «In questo ambiente - sottolineano gli studiosi - è comune informare colleghi e concorrenti di nuove ricette e tecniche, sebbene non esista alcun tipo di protezione legale». Da segnalare, inoltre, una sessione plenaria con un dibattito tra Mario Monti ed Emma Marcegaglia sull'interazione tra le strategie di integrazione europea a livello di policy, un'altra sessione plenaria che vedrà la partecipazione di Sergio Bertolucci, direttore del Cern di Ginevra, che spiegherà come il più grande e avanzato laboratorio di fisica delle particelle al mondo gestisce l'innovazione in un costante e complesso equilibrio tra concorrenza e cooperazione, una sessione sulla governance organizzata dall'Accademia italiana di Economia aziendale, un appuntamento sul Business model nei Paesi Emergenti organizzato da Alfonso Gambardella e un incontro con Salvio Vicari sulla conoscenza e le competenze d'impresa. La partnership con l'Università Bocconi è la prima mai effettuata dall'associazione.
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LA CATEGORIA

30
Le edizioni di SMS
Ospitata per la prima volta in Italia, la trentesima edizione dell'International Conference della Strategic Management Society quest'anno avrà come titolo "Strategic Management at the Crossroads".
2.500
Gli associati
Con più di 2.500 associati, la Strategic Management Society rappresenta la maggiore associazione di studiosi di strategia presente nel mondo.
1.791
Gli autori
Il programma scientifico prevede quattro sessioni plenarie e una quindicina di sessioni parallele frutto del lavoro di oltre 1.700 autori, di cui 973 europei, 547 nordamericani e 182 asiatici.
1.109
I paper scientifici
I paper valutati sono il frutto di 1.7901 autori (973 europei, 547 nordamericani e 182 asiatici). Fra gli incontri in calendario, saranno numerosi gli appuntamenti curati da studiosi dell'università Bocconi, fra cui i ricercatori Francesco Castellaneta, Raffaele Conti, Elena Dalpiaz, Giada Di Stefano e Daniella Laurerio-Martinez.

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