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Economia Aziende

Revocato lo sciopero di tre giorni dei benzinai. Che però incassano gli extra della corsa alla pompa

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2010 alle ore 10:02.

I benzinai hanno revocato lo sciopero di tre giorni previsto per il 15-16 e 17 settembre. La decisione è scaturita dall'incontro che i gestori delle varie associazioni sindacali hanno avuto con il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, che li ha convocati al ministero per affrontare il tema del protocollo di intesa.

Il governo e le associazioni di categoria dei benzinai hanno quindi siglato un verbale d'accordo al termine dell'incontro grazie al quale lo sciopero è stato revocato. «Il governo - ha spiegato il sottosegretario Saglia - è soddisfatto del risultato di questo lavoro che non è il lavoro di oggi ma è il lavoro di un anno. Ragioniamo da mesi di una riforma strutturale. L'obiettivo è di ridurre il prezzo per i cittadini che è possibile azzerando lo stacco con l'Unione europea».

Tra le novità del verbale d'accordo, i cui punti saranno esaminati dal sottosegretario Letta ed inseriti nel ddl sulla concorrenza, ci sono: i nuovi contratti, l'allargamento a tabacchi, giornali e la vendita di bevande e alimentari e l'obbligo per tutti gli impianti di lettori per i self service pre-pay. Inoltre il mantenimento del bonus fiscale per i benzinai anche per il 2011, che ammonta a circa 20 milioni di euro. Saglia ha spiegato che c'è «l'impegno del Governo a rendere strutturale nel tempo questo bonus».

«La riduzione del prezzo dei carburanti - ha aggiunto Saglia - non deve costare posti di lavoro. Su questo sono stati trovati dei punti di incontro. Abbiamo raggiunto un accordo che farò esaminare al sottosegretario Letta e che poi confluirà nel ddl sulla concorrenza che contiene modifiche strutturali alla rete dei carburanti». Soddisfazione per l'intesa raggiunta è stata espressa anche dai rappresentanti delle tre associazioni di categoria, Figis-Confcommercio, Faib-Confesercenti e Fegica-Cisl.

La benzina intanto corre ancora e torna a un passo da 1,4 euro al litro, sui massimi da maggio scorso. La settimana si è aperta infatti con nuovi rialzi sia per i prezzi della verde che per quelli del diesel. Molti automobilisti e motociclisti stamane hanno fatto il pieno, anche se proprio oggi sono scattati nuovi rincari che negli impianti della Shell hanno portato la verde a un massimo di 1,399 euro e il gasolio a 1,274. Aumenti che fanno insospettire le associazioni dei consumatori: lo sciopero, come avevano osservato polemicamente Adusbef e Federconsumatori,avrebbe portato disservizi ma «anche ricadute speculative, come sempre accade, in vista della chiusura degli impianti».

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Per far fronte a queste possibili speculazioni, lo stesso ministero dello Sviluppo economico, tramite il sottosegretario Saglia, ha fatto sapere che sanzionerà pesantemente le compagnie petrolifere che hanno aumentato i prezzi in maniera anomala «approfittando dello sciopero» dei benzinai. «Chi ha approfittato dello sciopero per aumentare i prezzi sarà pesantemente sanzionato - ha detto Saglia - Sono in corso delle verifiche da parte della Guardia di finanza e dei carabinieri perché aumenti anomali della benzina in vista dello sciopero «sarebbero sgradevoli e non in sintonia con gli obiettivi di chi ha proclamato lo sciopero». Saglia ha spiegato che le sanzioni saranno di carattere «pecuniario» e saranno inflitte dall'Osservatorio prezzi del ministero.

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