Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2010 alle ore 08:01.
MILANO - Un documento con l'intestazione della «European Commission» che riporta la sigla C (2010) e la dicitura «final». È il faldone "segreto", che il Sole 24 Ore ha potuto visionare in anteprima, elaborato nella sua ultima versione da Bruxelles e dedicato allo sviluppo delle reti di nuova generazione. Questo il titolo: Commission recommendation on regulated access to next generation access networks (Nga) e contiene in 25 pagine il complesso di regole che dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni in sede comunitaria (si parla di lunedì 20 settembre).
Un documento che, a una prima lettura, sembra coerente con l'impostazione complessiva delle "Linee guida" messe a punto dal Comitato Ngn dell'Agcom (anticipato dal Sole 24 Ore del 9 settembre). Il punto di partenza è ovviamente la competizione. «Lo scopo di questa raccomandazione – si legge al primo punto, dopo le 41 considerazioni preliminari – è alimentare lo sviluppo di un mercato unico attraverso il miglioramento delle regole e la promozione degli investimenti, della competizione e dell'innovazione nel mercato dei servizi a banda larga, in particolare per quello che riguarda la transizione verso i nuovi network». Utilizzando, come si vedrà, anche lo strumento del coinvestimento.
Tra i punti cruciali, l'apertura più completa della competizione agli operatori alternativi per quanto riguarda l'accesso vero e proprio alla rete. Alla 15esima considerazione preliminare, il regolatore europeo spiega: «Dove possibile, le autorità nazionali (in Italia l'Agcom, ndr) dovrebbero lavorare per assicurare che tutto il complesso di nuovi strumenti messi a punto dagli operatori dominanti per il mercato dei nuovi network siano pensati in modo da permettere ai concorrenti lo sviluppo delle proprie linee in fibra».
Ecco poi il tema della simmetria: «Dove è dimostrato che la duplicazione delle infrastrutture è inefficiente economicamente e impraticabile dal punto di vista fisico, gli Stati membri possono anche imporre l'obbligo della condivisione reciproca delle infrastrutture». Alla nona raccomandazione, poi, si parla di mercati geografici, i contestati cluster delle "Linee guida" italiane: «Le autorità nazionali dovrebbero esaminare le differenti condizioni di competizione nelle diverse aree geografiche per determinare eventualmente la definizione di mercati geografici sub-nazionali».