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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2010 alle ore 15:16.
Cresce la produzione dell'industria metalmeccanica in Italia, ma l'occupazione continua a registrare un andamento negativo. Dai dati congiunturali di Federmeccanica emerge infatti che nei primi sei mesi dell'anno la produzione registra una crescita dell'8,6%, rispetto al primo semestre del 2009, mentre l'occupazione registra una flessione del 3,2%, a confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente. «La fase recessiva si è conclusa - ha detto il vicepresidente dell'associazione degli industriali metalmeccanici Luciano Miotto - il clima generale è positivo ma resta di grande incertezza».
Nel solo secondo trimestre dell'anno la produzione segna una crescita congiunturale del 3,1% rispetto al trimestre precedente e un progresso dei volumi del 14,1% nel confronto con l'analogo periodo dell'anno precedente.
Sul fronte occupazionale invece, nel secondo trimestre dell'anno si registra un calo del 3%, rispetto allo stesso periodo del 2009. Il comparto continua, dunque, a vivere un momento difficile sul versante dell'occupazione. Nelle imprese metalmeccaniche con oltre 500 dipendenti è infatti proseguito il ridimensionamento dei livelli di occupazione, che nei primi sei mesi dell'anno hanno fatto registrare un -3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'indagine evidenzia che un'impresa su quattro prevede di dover procedere entro fine anno a ridimensionamenti dei livelli occupazionali esistenti. Cresce poi la richiesta di cassa integrazione. Il totale delle ore autorizzate nel periodo gennaio-luglio è passato da 224 milioni circa dello scorso anno agli oltre 300 milioni con un aumento del 34%. I lavoratori corrispondenti alle ore autorizzate sono pari a 280.951. Federmeccanica precisa tuttavia che la crescita della Cig non significa che anche il tiraggio cresca. Anzi, a fronte di un aumento delle ore richieste di cassa integrazione c'è stato invece un tiraggio inferiore al 60%. Cioè molte aziende non hanno utilizzato le ore di Cig richieste in quanto l'andamento della produzione è andato meglio delle attese.
Il rapporto col sindacato. Il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli, ha intanto ribadito la volontà dell'associazione delle imprese di «dedicare un tavolo ad hoc sulle deroghe al contratto metalmeccanico riferite al settore auto». Su questo fronte l'associazione è disposta a «riprendere un rapporto» con la Fiom «che si è bruscamente interrotto, non per responsabilità nostra». Domani Federmeccanica incontrerà per la seconda volta Fim e Uilm proprio per discutere le deroghe al contratto nazionale. Santarelli ha confermato la richiesta di un incontro per il 5 ottobre per avviare una discussione sul settore auto. «Ho visto che nel frattempo c'è stato un documento prodotto dalla direzione nazionale della Uilm che sicuramente non incoraggia. Mi sembra che ci sia una chiusura netta. Però vedremo. La convocazione la confermiamo - ha concluso -, perchè riteniamo che sia assolutamente necessario, insieme alle cosiddette deroghe, definire norme specifiche per il comparto dell'auto, che del resto sono già previste dal nostro contratto».