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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2010 alle ore 14:12.
I precursori
Intorno agli anni ‘50 alcuni imprenditori tra cui Olivetti e Falck realizzarono il nido in azienda per consentire alle mamme di allattare il bambino durante la giornata di lavoro. L'utenza di riferimento era per lo più costituita dagli strati sociali più poveri della popolazione.
Dagli anni '70 al 2000
I pochi nidi aziendali esistenti vennero rilevati negli anni ‘70 dai rispettivi Comuni in coerenza con il clima sociale esistente in quel periodo.
Questo avvenne contemporaneamente con la programmazione di realizzare entro cinque anni 3800 asili nido pubblici. Per finanziare questa spesa le buste paga degli italiani vennero aggravate dello 0.10 %.
Da allora si è continuato a versare il contributo per 25 anni senza che i nidi promessi venissero realizzati.
Dal 1995 in avanti cresce la sensibilità verso la creazione di posti asilo nido sia da parte di aziende che di privati. Viene dato ampio spazio alle tematiche educative e gli asili nido diventano un tema non più circoscritto alla sola categoria delle madri lavoratrici.
Dal 2000 a oggi
Nel 2001 viene presentato un ddl nel Piano Nazionale degli Asili Nido che riconosce e tutela la famiglia quale nucleo fondante della società; si impegna a proteggere e promuovere la maternità come valore ed evento di grande rilevanza personale e sociale; e riconosce nelle strutture degli asili nido un importante contributo al sostegno delle famiglie, delle madri lavoratrici e della genitorialità attiva.
Il Disegno di Legge stabilisce, per la realizzazione dei servizi all'infanzia, tradizionali o innovativi, dei modelli di cooperazione tra pubblico e privato, prevedendo lo stanziamento annuale di una quota di finanziamenti da ripartire alle regioni e dunque ai comuni in seguito alla presentazione di progetti.
La volontà che stava alla base di questo Disegno di Legge, era di creare delle condizioni positive per la collaborazione fra pubblico e privato nella realizzazione di servizi per l'infanzia. Collaborazione che si concretizza soprattutto con la creazione di servizi innovativi: Centri Infanzia, Nidi Integrati, Nidi Famiglia, e in particolar modo Nidi Aziendali, intesi come strutture destinate alla cura e all'accoglienza dei figli dei dipendenti di una determinata azienda, o gruppi di aziende (interaziendali), e aventi una particolare flessibilità organizzativa, adeguata ai lavoratori stessi, ma tale da non intaccare i bisogni di crescita psicofisica dei bambini e la qualità del progetto pedagogico.