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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2010 alle ore 15:46.
L'efficienza energetica è un'opportunità di crescita per l'Italia e può avere un
impatto positivo sull'occupazione e sulla bolletta energetica. A parlare in occasione
della presentazione a viale dell'Astronomia del rapporto sull'efficienza energetica, è la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che ha sottolineato come il settore dell'energia sia «un campo in cui il Paese è all'avanguardia, in cui dobbiamo investire con determinazione, senza disperdere risorse».
«Scommettere sull'efficienza inoltre - ha proseguito Marcegaglia - vuol dire anche rendere meno pesanti i vincoli di emmissione di Co2 che ci vengono imposti dall'Europa ed evitare di pagare un conto troppo salato per il sistema industriale italiano». L'efficienza da sola però non basta, ha ricordato Marcegaglia, secondo cui è necessario quindi «un piano complessivo di politica energetica serio e di medio termine che comprenda anche il nucleare e le fonti rinnovabili».
Secondo la task force efficienza energetica di Confindustria, un piano efficienza decennale 2010-2020, fondato su certezza normativa e incentivi al consumo di beni ad alta efficienza energetica per circa 16 milioni, stimolerebbe un aumento della domanda di circa 130 miliardi, un aumento della produzione industriale di 238,4 miliardi e una crescita occupazionale di circa 1,6 milioni di nuovi occupati.
Una strategia che consentirebbe, inoltre, una riduzione di emissioni di Co2 pari a oltre 207 milioni di tonnellate con un risparmio economico di circa 5,19 miliardi. Investire in efficienza avrebbe anche un impatto sul benessere complessivo del Paese con un guadagno netto di oltre 14 miliardi di euro: risultato che si ottiene, secondo Confindustria, confrontando i benefici del risparmio in bolletta pari a 25.616 milioni, più il risparmio in costi di emissioni per 5.190 milioni, dedotto il costo degli incentivi di 16.667 milioni.