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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2010 alle ore 15:42.
Un posto di lavoro a vita. E' quello che promette in Germania la Siemens, grazie a un nuovo accordo raggiunto tra sindacati e azienda. Lo segnala il Financial Times, che definisce la mossa "insolita" perfino per la Germania, dove lavoratori e management vanno in genere d'amore e d'accordo. La scelta è certamente controcorrente rispetto all'Italia, dove ormai si parla di precariato a vita.
La Siemens ha stipulato un accordo con il consiglio di fabbrica e il sindacato dei metalmeccanici (IG Metall) che include l'impegno a non mandare a casa nessuno dei suoi 128mila lavoratori tedeschi.
"Non ho mai visto niente di simile", dice al Ft Hagen Lesch, esperto di sindacati all'istituto di ricerca economica di Colonia. "Non credo che economicamente abbia senso. Come farà Siemens a bloccare le richieste di aumenti di paga se non minaccia di tagliare posti di lavoro?".
Altri gruppi industriali, come quelli automobilistici, danno garanzie di durata del posto di lavoro nei loro grandi impianti, ma la più lunga – all'impianto Daimler di Sindelfingen – è limitata a 10 anni, ricorda Ft.
La Germania – continua il quotidiano - ha affrontato la crisi economica con "una strategia di relazioni industriali non conflittuale": le imprese industriali hanno evitato di tagliare posti di lavoro con una serie di misure di flessibilità.
Anche se non ha fatto tagli, la Germania sta trainando la crescita europea.
Per Dieter Scheitor, rappresentante IG Metall, l'accordo è un "segnale importante" per la forza lavoro e le aziende tedesche, che sono riuscite a mantenere buone relazioni nonostante la crisi. Peter Loscher, ad di Siemens, sottolinea la responsabilità dell'azienda come datore di lavoro e l'impegno a lungo termine di Siemens per la Germania.
C'è però una scappatoia: Siemens ha detto che a partire dall'estate 2013 ognuna delle due parti può mettere fine all'accordo.