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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2010 alle ore 08:25.
Dalle 9 alle 18 i lettori possono inviare agli esperti del Sole 24 Ore a questo indirizzo le proprie domande sui seguenti temi: curriculum e colloqui di lavoro, pari opportunità, mettersi in proprio, lavorare all'estero. Le prime risposte ai quesiti saranno pubblicate sul quotidiano di martedì e nei giorni successivi online. Vi invitiamo anche a raccontarci le vostre storie. Avete una laurea e vi hanno offerto un lavoro che non ha nulla a che vedere con la vostra preparazione? Aspettate da mesi un colloquio e nessuno vi ha mai risposto nonostante abbiate gli skill giusti? Ditelo al Sole.
L'ultima fotografia dell'Istat sull'occupazione parrebbe non dare scampo: un quadro a tinte fosche dove la quota dei senza lavoro è arrivata all'8,5% (record dal 2003) e per i giovani addirittura al 27,9% (primato negativo dal 1999). Intercettare i pochi disponibili è sempre più difficile. Però ci sono aziende che - in controtendenza rispetto al trend generale - faticano a trovare addetti con il curriculum adatto all'incarico da ricoprire. Al Nord gli informatici, al Centro gli installatori di infissi, al Sud i parrucchieri. Sono questi i mestieri che guidano le classifiche regionali degli "introvabili", messe a punto dal centro studi Datagiovani attingendo dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere.
Certo non si tratta di grandi numeri, ma nemmeno di cifre infinitesimali: le assunzioni totali non stagionali pianificate dalle imprese per tutto il 2010 sono 551.950, il 26,7% delle quali di difficile reperimento. E l'Istat ha registrato la settimana scorsa oltre 50mila posti vacanti nell'industria e nei servizi privati. Si tratta di funzioni indispensabili per le aziende, da ricoprire attingendo sia nelle fasce alte sia in quelle basse dell'impiego, che spesso restano vuote perché mancano i candidati con le competenze giuste. Oggi, molto più che in passato, per chi cerca un'occupazione è fondamentale informarsi, mettere a punto strategie, trovare contatti utili sfruttando le nuove tecnologie. Opportunità concrete di lavoro e formazione devono essere i punti fermi per orientare i percorsi lavorativi, che si tratti di giovani alla prima esperienza o di espulsi dopo anni di attività, di donne in carriera o di immigrati.