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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 11:56.
Via libera del Consiglio dei ministri allo schema di Decisione di finanza pubblica (ex Dpef) per gli anni 2011-2013, che rivede al rialzo la stima di crescita per il 2010, dal precedente +1% a +1,2%. Tagliata, invece, la previsione per il 2011, da +1,5% a +1,3%. Il rapporto deficit-Pil resta, come nelle precedenti previsioni del Governo, al 5% quest'anno. Il deficit è visto in discesa l'anno prossimo quando dovrebbe attestarsi al 3,9% per poi calare sotto il 3% nel 2012 (al 2,7%) e scendere ulteriormente al 2,2% nel 2013.
La pressione fiscale «dopo il picco registrato nel 2009», si legge nel Dfp, quando aveva toccato il 43,2% del Pil, é prevista «in costante riduzione, attestandosi a fine 2013 al 42,4% del Pil». Il nuovo quadro del Conto economico della P.A. la vede al 42,8% del Pil nel 2010, al 42,4% nel 2011 e al 42,6% nel 2012. Vengono confermate le precedenti previsioni, tranne che per il 2012: prima era stimata al 42,3 per cento.
Il tasso di disoccupazione salirà all'8,7% quest'anno, dal 7,8% del 2009, e resterà allo stesso livello nel 2011. Soltanto nel 2012 scenderà leggermente all'8,6%, quindi all'8,4% nel 2013. Lo prevede il nuovo quadro macroeconomico del Tesoro, contenuto nella Dfp. Il tasso di occupazione é previsto scendere al 57,1% quest'anno dal 57,5% del 2009; risalirebbe, nel 2011, al 57,3%, nel 2012 al 57,9% e nel 2013 al 58 per cento.
L'inflazione media si attesterà all'1,6% nel 2010, secondo l'indice Nic, e all'1,5% secondo l'indice Ipca, armonizzato a livello europeo. Il testo del Dfp é di 58 pagine, arricchito da una Relazione allegata sull'applicazione della Finanziaria 2008.
Lo schema di Decisione di finanza pubblica è stato illustrato in Consiglio dei ministri dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ai fini della presentazione al Parlamento ai sensi della nuova normativa in tema di contabilità pubblica (legge 196/2009). «Si tratta - ricorda il comunicato di fine seduta di palazzo Chigi - di uno dei nuovi strumenti per la programmazione degli obiettivi di bilancio, che viene quest'anno presentato per la prima volta e che sostituisce il Documento di programmazione economico e finanziaria».
La Legge di stabilità, ex Finanziaria, conferma Tremonti nella premessa del Dfp, sarà «sostanzialmente tabellare e di contenuto assai ristretto». Questo «consentirà di evitare di drammatizzare la discussione autunnale sulla Finanziaria nell'ambito della sessione di bilancio, superando le prassi complesse e tempestose del passato. Prassi che troppo spesso hanno fatto delle Finanziarie veicoli normativi di troppo vasto contenuto e con effetti troppo spesso negativi sull'andamento della spesa pubblica».