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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2010 alle ore 21:32.
Le entrate fiscali continuano ad andare bene, così il fabbisogno cumulato del settore statale migliora tra gennaio e settembre. Ma sull'ultimo mese rilevato - fanno notare da via XX Settembre - pesa la seconda tranche del debito alla Grecia che rappresenta quasi l'intero peggioramento (+1,1 miliardi). Secondo i dati forniti dal Tesoro il fabbisogno del settore statale si è attestato nei primi 9 mesi dell'anno a quota 64,5 miliardi. Questo rappresenta un miglioramento di circa 7,9 miliardi rispetto al fabbisogno registrato nell'analogo periodo del 2009 quando era stato pari a 72,3 miliardi.
Ma, nonostante il miglioramento cumulato l'Italia, come gli altri paesi europei, sconta la decisione di aiutare il governo ellenico a rimettere a posto i conti. Infatti - spiega il Tesoro - nel mese di settembre si è registrato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 12,7 miliardi, superiore di circa 1,1 miliardi rispetto all'importo di 11,6 miliardi realizzato nel mese di settembre del 2009.
L'aumento del fabbisogno di settembre «è dovuto essenzialmente all'erogazione della seconda tranche del prestito a favore della Grecia», puntualizza il Tesoro nel commento al dato. «Il fabbisogno del settore statale del mese di settembre 2010, rispetto allo stesso mese del 2009, - si spiega - ha beneficiato, dal lato delle entrate, di un buon andamento del gettito fiscale nel suo complesso; ma, per contro, dal lato della spesa, è stato gravato dall'onere del pagamento della seconda tranche del prestito di 982 milioni a favore della Grecia, ai sensi del decreto legge 67/2010 relativo alla salvaguardia della stabilità finanziaria dell'area euro».
Proprio due giorni fa il Tesoro ha aggiornato le proprie stime nella Decisione di Finanza Pubblica prevedendo che quest'anno il fabbisogno delle amministrazioni centrali raggiungerà un livello di 83,4 miliardi pari al 5,4% del Pil con un calo di 4,1 miliardi rispetto agli oltre 85 miliardi registrati nell'intero 2009 (5,8% del Pil). Per i prossimi anni è previsto un 'decalagè che porterà il saldo di cassa dei ministeri a 63,7 miliardi nel 2011 (4% del Pil), a 42 miliardi nel 2012 (2,1% del Pil) e, infine, a 32,8 miliardi nel 2013 (1,9% del Pil).