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Economia Aziende

È l'ora delle fiere emergenti

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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2010 alle ore 08:01.


Per i suoi 650 espositori, il vero business comincia oggi. Apre i battenti stamattina, e ne avrà fino a venerdì, l'edizione 2010 di Electra Mining, la fiera dedicata ai macchinari per l'industria mineraria, delle costruzioni e della produzione energetica. Oltre 40mila metri quadrati di stand, più 80mila di spazi espositivi outdoor. Nel suo genere, è la seconda più grande al mondo. Dove si svolge? Dimenticatevi l'Europa, o gli Stati Uniti. Electra Mining è a Johannesburg, Sudafrica. Ospitata dal nuovissimo centro che durante i Mondiali è stato il quartier generale delle riprese tv.
Chi opera nel settore dell'edilizia dovrebbe conoscere anche Interbuild, la maxifiera che si tiene al Cairo, così come la Feicon a San Paolo del Brasile, o l'innovativa Acetech di Mumbai. Fiere sempre più grandi, e sempre più riferimento non solo della nazione che le ospita, ma di intere macroregioni del mondo. Soprattutto, sono le fiere dove non si può non essere, se si vuole aggredire i mercati emergenti. E questo vale anche per gli operatori italiani. Lo sanno bene la bresciana Faccin, la trevigiana Gasparini o la vicenzina Omera, che con le loro presse, calandre e rifilatrici oggi sono presenti agli stand di Electra mining, seppur attraverso i loro distributori stranieri.
Ma quali sono, le vere happening imperdibili? In Cina, per esempio, tra Shanghai e Pechino, Canton e Shenzhen, le esposizioni sono centinaia, ogni anno ne spuntano di nuove ma non tutte sono parimenti proficue dal punto di vista del business. «Per un'azienda tessile – spiega Antonino Laspina, direttore dell'Ice di Pechino – l'appuntamento clou è Intertextile, tappa obbligata per i produttori di tessuti pregiati. Se dalle esportazioni in questo campo l'Italia incassa 300 milioni di dollari all'anno, lo dobbiamo anche alla visibilità offerta da questa esposizione». Chic, invece, è il nome della più grande fiera cinese dell'abbigliamento, 100mila metri quadrati e altrettanti visitatori all'anno, «la piattaforma migliore per un brand italiano di seconda fascia», sostiene Laspina. I produttori di macchinari per il comparto tessile non possono perdere l'appuntamento con Shanghaitex, mentre chi si occupa di calzature può anche fare assenza dalle fiere: «La maggior parte – sostiene Laspina – sono esposizioni fatte per promuovere esclusivamente il prodotto made in China».

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Pechino però non è sinonimo solo di tessile. Data ad esempio la grande apertura del governo sui temi green, una fiera come il Ciepec potrebbe rivelarsi un ottimo investimento. Quattro giorni interamente dedicati alle tecnologie per la protezione dell'ambiente: «Le commesse ottenute dalle nostre aziende per le Olimpiadi di Pechino sono passate da qui», ricorda Laspina. Allo stesso modo, il Sudafrica non è sinonimo solo di miniere: c'è la National Boat Show, dedicata alla cantieristica da diporto; c'è Hostex, la kermesse dedicata al mondo degli hotel e del catering, e c'è Indaba, il salone del turismo di Durban. Il vero valore della piazza sudafricana, però, va al di là del mercato nazionale: «Questo è il paese di riferimento dell'intera Africa subsahariana – spiega Gianpaolo Bruno, direttore dell'Ice di Johannesburg – a queste fiere vengono compratori da tutto il resto del continente. Lo hanno ben capito i cinesi, i cui stand sono sempre più ingombranti, ma anche i brasiliani e i russi, che si stanno affacciando sul mercato».
All'estremitàopposta dell'Africa, l'Egitto offre spazi interessanti a chi si occupa di costruzioni e macchinari: «Interbuild – racconta Antonino Mafodda, direttore dell'Ice del Cairo – è una grande fiera dei materiali edili che attira compratori da tutto il Medio Oriente, e altrettanto fa l'expo Sahara nel campo delle tecnologie per l'agricoltura». Poi ci sono Mactech per le macchine utensili ed Electrix per le attrezzature elettriche, entrambe con già una discreta partecipazione italiana all'attivo. «Qui la vera concorrenza da battere sono gli espositori dell'Est europeo – spiega Mafodda – soprattutto polacchi e rumeni, che rispetto ai nostri offrono prodotti di media qualità ma dal prezzo più adatto ai portafogli egiziani».
Esporre a Mosca vuole ancora dire farsi conoscere in tutte le ex repubbliche sovietiche, dall'Ucraina al Kazakhstan: «Una fiera come Zolotoi Ocien, di macchinari e attrezzature per l'agricoltura – spiega Roberto Pelo, direttore dell'Ice di Mosca – ha ancora tutte le caratteristiche delle fiere sovietiche, ma è di riferimento cardinale a qualsiasi strategia di mercato in Russia. Così come Mir Stekla, unica vera vetrina internazionale per le macchine che lavorano il vetro».
Il boom indiano dell'edilizia fa spostare lo sguardo su tre fiere in particolare, sostiene la direttrice dell'Ice di New Delhi, Erica Di Giovancarlo: «Stona, a Bangalore, per la lavorazione del marmo; Index a Mumbai, per l'arredamento, e la più recente Acetech, a metà strada fra l'edilizia e i mobili, che però sta crescendo molto in popolarità. Qui i veri competitor da battere non sono gli stranieri, ma gli operatori locali, sempre più agguerriti anche sul fronte della qualità».
E in Brasile? Il direttore dell'Ice di San Paolo, Giovanni Sacchi, non ha dubbi: se si esclude l'Agrishow di Ribeirao Preto, 240mila metri quadrati di esposizione dedicati alle macchine per l'agricoltura - il grande business del paese - le tre fiere maggiori riguardano i macchinari. Sono il Feimafe, Brasilplast e M&T Expo, quest'ultima per il comparto movimento terra. Anche qui la concorrenza incombe, ma le lobby brasiliane, forti soprattutto nel segmento dei macchinari, hanno un trucco: costringono gli organizzatori delle fiere a limitare gli spazi espositivi concessi alle aziende di Pechino. Prove tecniche di protezionismo.
micaela.cappellini@ilsole24ore.com
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I NUMERI

240mila
Metri quadri espositivi
Agrishow, che si svolge ogni anno a Ribeirao Preto, è la più grande fiera del Brasile. Dedicata ai macchinari per l'agricoltura, il business principale del paese, conta su oltre 660 espositori e su un pubblico medio di 120mila visitatori. Gli espositori italiani presenti sono in media una quarantina
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Anni di campionaria a Canton
La "China Import Export Fair" di Canton, in Cina, è considerata la più antica e importante fiera campionaria del paese. L'edizione 2010 apre i battenti il prossimo 15 ottobre e storicamente attira le aziende italiane del settore agroalimentare, dei casalinghi, dell'arredamento, della meccanica e dell'automazione
+8%
Vendite di marmo in India
A partire dal 2005 le vendite di marmo e granito in India sono aumentate dell'8% all'anno, grazie soprattutto al boom del settore delle costruzioni che, secondo alcune stime, potrebbe raggiungere un giro d'affari di 90 miliardi di dollari nel 2015. Al marmo la città di Bangalore dedica un'apposita fiera, denominata "Stona"
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