Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2010 alle ore 10:13.
Migliorano i conti pubblici nella prima parte dell'anno. Nel primo semestre del 2010 il rapporto tra deficit e Pil, il prodotto interno lordo, è sceso al 6,1% dal 6,3% dello stesso periodo dell'anno scorso. La notizia arriva dall'Istat, che ha diffuso i dati sull'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche. Il saldo primario, nel secondo trimestre, é stato positivo e con un'incidenza sul Pil dell'1,5%, ma nel totale dei sei mesi risulta negativo e pari all'1,5% del Pil.
In calo invece le entrate fiscali. Nel secondo trimestre, la dimunuzione è stata dell'1,8%, con un rapporto tra entrate e Pil che sale al 44,7 per cento. In sei mesi le entrate totali sono scese dello 0,8%, con un'incidenza sul Pil del 42,3 per cento. Le sole entrate correnti hanno registrato, nel secondo trimestre 2010, una diminuzione tendenziale dello 0,1%, dovuto all'effetto combinato di una diminuzione delle imposte dirette (-1,8%), delle altre entrate correnti (-1%) e di una crescita delle imposte indirette (+1,1%), dei contributi sociali (+1 per cento). La forte diminuzione delle entrate in conto capitale (-47,2%), spiegano dall'Istat, è dovuta principalmente alla contabilizzazione dei versamenti una tantum relativi all'imposta sostituiva di alcuni tributi.
La spesa pubblica nel secondo trimestre di quest'anno è diminuita in termini tendenziali dell'1,2%, a fronte dell'aumento del 2,5% rilevato nel corrispondente periodo dell'anno precedente. Il loro valore in rapporto al Pil è stato pari al 48,2 per cento (49,9% per centonel corrispondente trimestre del 2009). Nel primo semestre le uscite totali hanno registrato una diminuzione dello 0,9%, rispetto all'aumento del 3,4% segnato nello stesso semestre del 2009. Ed una incidenza rispetto al Pil pari al 48,4% (era 49,6% nello stesso periodo del 2009).
Le uscite correnti hanno registrato nel secondo trimestre un aumento tendenziale dello 0,5 per cento. Tale aumento è l'effetto combinato di un aumento dei redditi da lavoro dipendente (+2,2%), delle prestazioni sociali in denaro (+2,4%), degli interessi passivi (+0,6%) e di una diminuzione dei consumi intermedi (-5,5%), delle altre uscite correnti (-2 per cento). Le uscite in conto capitale sono diminuite in termini tendenziali del 20,2 per cento. In particolare, gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 18,3% e le altre uscite in conto capitale del 22,8 per cento.