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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2010 alle ore 08:05.
MILANO
L'accordo sulle aree tra regione, provincia e comune è stato raggiunto, ma i dettagli dello stesso non sono stati svelati. Dopo il summit svoltosi martedì sera tra il governatore Roberto Formigoni, il presidente Guido Podestà e il sindaco Letizia Moratti, l'annunciato comunicato congiunto ieri non è stato diffuso da Palazzo Marino.
Previsto in prima battuta in tarda mattinata, il testo che avrebbe dovuto contenere i dettagli del comodato d'uso è stato rimandato di ora in ora. In realtà una bozza del testo ha fatto la spola tra le tre istituzioni ma senza raggiungere una formula condivisa. Il motivo è che l'accordo è stato sì raggiunto, ma non senza qualche attrito e la sua messa in pratica probabilmente non sarà facile. A chiarire la situazione, gelando gli entusiasmi nel primo pomeriggio è stato Formigoni, il quale ha preso le distanze dall'annuncio dell'accordo: «Sarà il sindaco a prendere un'iniziativa e a spiegare la proposta che ella preferisce», sottolineando ancora una volta la sua propensione per la newco, la società pubblico-privata con cui acquisire le aree. Del resto il governatore lo ha ripetuto per settimane che il comodato d'uso nella sua versione originaria, quella sottoscritta nel 2007, non va bene perché troppo vantaggioso per i privati. Si può fare, secondo il Pirellone, ma solo se si tiene conto del parere legale elaborato per conto della regione dagli studi legali dei professori Ernesto Stajano ed Enzo Cardi e fatto pervenire a provincia e comune.
La comunione d'intenti è stata, però, ribadita dal presidente provinciale Podestà: «Sui terreni da destinare all'Expo è stata presa una decisione unanime. Abbiamo deciso tutti insieme. Ora possiamo lavorare con l'obiettivo di realizzare le infrastrutture necessarie». Concetto sottolineato poi anche dal sindaco e commissario Moratti: «Ringrazio Formigoni perché rispetto a diverse soluzioni e ipotesi, tutte esaminate approfonditamente, è grazie a lui se siamo arrivati a un accordo di percorso condiviso. Adesso – ha proseguito – sta ai nostri tecnici elaborare la proposta che faremo a Fondazione fiera e gruppo Cabassi per avere a disposizione le aree nei tempi tecnici previsti e presentarci al Bie il 19 ottobre».