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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2010 alle ore 10:09.
La produzione industriale ad agosto è aumentata del 9,5% (dato corretto per gli effetti di calendario) rispetto allo stesso mese del 2009 e dell'1,6% (dato destagionalizzato) rispetto al luglio 2010. Si tratta, comunica l'Istat, del miglior risultato tendenziale dal dicembre del 1997, precisando però che sulla rilevazione ha inciso l'effetto calendario (chiusure delle imprese) e la revisione dell'indice che ha causato un rialzo di tutti i dati.
La produzione industriale di autoveicoli è invece calata del 17,3% tendenziale, ad agosto, secondo l'indice grezzo misurato dall'Istat. In otto mesi, la crescita è stata del 5,7%. Secondo l'indice corretto per gli effetti di calendario, invece, la produzione di auto è scesa del 20,2% tendenziale ad agosto, mentre in otto mesi è salita del 6,2%.
In Francia la produzione industriale francese è rimasta stabile in agosto su base mensile, deludendo le attese degli economisti che si aspettavano una crescita dello 0,3% da luglio. Il dato di luglio è stato rivisto dall'Insee, l'istituto di statistica francese, al ribasso a 0,8% da 0,9%. La produzione nel settore manifatturiero è pure rimasta invariata in agosto da luglio, contro un rialzo dell'1,2% il mese prima.
Sempre oggi l'Ocse - sulla base degli ultimi risultati del suo superindice previsionale (Composite leading indicators- Cli) - rileva che le prospettive economiche sull'Italia «puntano chiaramente» verso un indebolimento della ripresa.Nella stessa situazione si trovano Canada, Francia, Gran Bretagna e perfino tre pesi massimi dell'economia emergente: Cina, India e Brasile. Ed è tutta l'area Ocse ad essere orientata verso il rallentamento: ad agosto il superindice relativo alla media dei 30 Stati ha segnato una nuova flessione, 0,1 punti in meno dal mese precedente con cui la variazione annua, che resta positiva si attenua a 5,6 punti. «Si rafforzano i segnali di rallentamento della crescita già visto il mese scorso», avverte l'organizzazione dei paesi economicamente sviluppati, con base a Parigi.
Sull'Italia il superindice ha segnato un calo di 0,2 punti dal mese precedente, mentre la sua variazione su base annua risulta ridotta a 1,6 punti. «Le prospettive fornite dal Cli su Canada, Francia, Italia, Gb, Brasile, Cina e India - dice l'Ocse - indicano con forza un rallentamento». Sull'area euro il superindice è rimasto invariato dal mese precedente, con la variazione annua a 5,1 punti. Sugli Stati Uniti ha mostrato un calo di 0,1 punti, con più 6,6 punti nel confronto annuo. Le uniche eccezioni sono Germania e Russia, su cui l'indicatore continua a prospettare un proseguimento della fase espansiva.