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Expo, scelta al fotofinish

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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2010 alle ore 08:54.


MILANO
Arriveranno all'ultimo minuto le risposte dei proprietari delle aree destinate a ospitare l'Expo del 2015. Dopo la lettera inviata venerdì scorso dal sindaco-commissario Letizia Moratti con cui si chiede la disponibilità immediata dei terreni, Fondazione Fiera Milano, a cui fanno capo 520mila mq, ha fissato per giovedì pomeriggio il consiglio generale che dovrà prendere una decisione in merito. Anche fonti vicine alla famiglia Cabassi, proprietaria di 260mila mq, fanno sapere che gli immobiliaristi milanesi si prenderanno tutto il tempo a disposizione per rispondere e quindi attenderanno il 14, come indicato nella lettera della Moratti, per pronunciarsi. Una posizione, quella dei Cabassi, decisiva, dato che Fondazione Fiera Milano (si veda articolo del Sole 24 Ore di sabato 9 ottobre) sembra propensa ad accettare la richiesta arrivata dal sindaco.
Intanto ieri l'amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, ha incontrato i capigruppo del consiglio regionale lombardo in vista del consiglio che si svolgerà domani durante il quale si discuterà dell'esposizione universale. A luglio l'assemblea regionale, con un voto quasi unanime, si era già espressa a favore della newco ed eventualmente dell'esproprio. «Credo che almeno per il momento la newco non sia più praticabile – ha dichiarato il leghista Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo – ma vedremo come deciderà l'aula».
Questa volta però il quadro è piuttosto articolato. «La soluzione ideale – afferma Luca Gaffuri, capogruppo Pd – è che le aree vengano acquisite al pubblico attraverso un contratto di cessione o un esproprio». Secondo Paolo Valentini, capogruppo Pdl, invece, la newco resta la soluzione migliore. «Certo, parlarne due mesi fa sarebbe stato diverso rispetto a ora. Forse si sarebbe dovuto accelerare in questa direzione nelle scorse settimane. Comunque dato che il tempo stringe se si decide diversamente può andare bene lo stesso».
«Portiamo a casa il diritto di superficie poi potremmo comperare le aree con la newco», commenta Enrico Marcora dell'Udc, per il quale è importante decidere quali funzioni pubbliche dislocare sul sito dopo la manifestazione. Riserbo tra le fila della Lega, con il capogruppo Stefano Galli che si limita a commentare «è stato un incontro inutile, la nostra posizione la decideremo mercoledì e non è detto che il consiglio arrivi a un documento condiviao», così come non ha ancora stabilito una linea d'azione l'Italia dei valori con Giulio Cavalli che sottolinea come «il comodato d'uso così come previsto non è gratuito».

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Tags Correlati: Cabassi | Davide Boni | Enrico Marcora | Fiere | Fondazione Fiera Milano | Giulio Cavalli | Idv | Letizia Moratti | Luca Gaffuri | Paolo Valentini | Pd | PDL | Stefano Galli | Udc

 

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