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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2010 alle ore 21:32.
Il pm di Milano Laura Pedio ha chiuso le indagini nei confronti degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana (e altre cinque persone) con l'accusa di truffa ai danni dello Stato e infedele dichiarazione dei redditi per un' evasione fiscale di circa un miliardo di euro avvenuta tra gli anni 2004 e 2005. I militari della Guardia di Finanza di Milano stanno notificando agli indagati l'avviso di conclusione delle indagini che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
L'accusa
Le indagini partirono da alcune verifiche fiscali svolte dalle Fiamme Gialle meneghine: in particolare, Dolce e Gabbana è accusata di aver creato una società estera, di fatto gestita dall'Italia, che risultava essere la proprietaria dei marchi del gruppo. In tal modo, i proventi derivanti dallo sfruttamento dei brand venivano tassati nello Stato estero e non in Italia, dove invece secondo l'accusa andavano pagate le imposte relative. I due imprenditori, inoltre, sono anche accusati di aver ceduto i marchi alla società estera ad un prezzo nettamente inferiore rispetto al valore di mercato, ottenendo così un indebito risparmio di imposte.