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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2010 alle ore 09:49.
Massima attenzione, massima allerta. Per la manifestazione di oggi a Roma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha visto ieri il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Ma Maroni ha anche inviato nei giorni scorsi una nota riservata a tutti i prefetti d'Italia per avvertirli sui rischi probabili e diffusi di infiltrazioni eversive, o comunque ad alto rischio di pubblica sicurezza, in molti settori: il mondo sindacale, del lavoro e della scuola, le stesse istituzioni. Un'analisi – non la segnalazione di fatti specifici – comunque molto preoccupata, che conferma le dichiarazioni pubbliche del ministro. Ma, hanno osservato Epifani e Muarizio Landini, segretario Fiom, «la nostra sarà una manifestazione pacifica e non violenta, spetta al ministro garantire l'ordine pubblico e vigilare sulle infiltrazioni».
A Roma partono due cortei - uno dalla stazione Ostiense, l'altro da Piazza della Repubblica - attorno alle 14.00, per concludersi alle 20.00 a piazza San Giovanni. Dal primo punto sfileranno i sindacalisti della Fiom; dal secondo la Cgil, gli studenti, i centri sociali, i no globali, gruppi di antagonisti e, forse, di anarchici. Il servizio d'ordine del sindacato dei metalmeccanici – molto severo – è però l'assicurazione principale della riuscita della manifestazione senza troppi problemi.
Il lavoro della prefettura di Roma, guidata da Giuseppe Pecoraro, e della questura diretta da Francesco Tagliente, ha messo a punto un sistema complesso di monitoraggio e di gestione delle due sfilate. Non basta che siano blindate: occorre, soprattutto, amministrare l'effetto sorpresa di una fuga improvvisa o di un tafferuglio imprevisto, che possono fare esplodere i nervi di tutti. La mobilitazione delle forze dell'ordine sarà imponente, anche perché la stima iniziale dell'afflusso dei manifestanti è di 100mila persone. Senza contare che i rischi di ordine pubblico, una volta terminato il corteo sindacale, possono ricominciare per l'incontro di calcio Roma-Genoa (ore 20.45) all'Olimpico. Il timore più grande riguarda un gruppo consistente di sostenitori genoani che non hanno la tessera del tifoso e che non possono perciò entrare nella sezione ospiti dello stadio. Si esclude, in proposito, qualunque deroga.