Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2010 alle ore 09:45.
«Le differenze tra imprese si vedono nei tempi di crisi». Luca Manzoni, 55 anni, amministratore delegato della Nuncas di Settimo Milanese, in provincia di Milano, azienda manifatturiera leader nei prodotti per la cura della casa (con quattro marchi propri), non ha dubbi: «Aver fatto scelte strategiche giuste sul fronte del prodotto e del modello di business - dice - ci ha consentito di passare indenni attraverso le difficoltà di questi anni».
Nuncas, 75 dipendenti, chiuderà il 2010 con circa 23 milioni di ricavi, in crescita del 10% sul 2009, quando comunque i ricavi erano aumentati con lo stesso trend del 2008 (intorno al 2%).
Lo sviluppo fuori dai confini domestici rappresenta la prospettiva a cui Nuncas guarda, anche se in tempi non così ravvicinati. «In realtà pensiamo a una crescita internazionale lenta, perché non vogliamo snaturare il nostro modello - puntualizza Manzoni -. Nel giro di una decina d'anni l'export raggiungerà il 30% del fatturato. Ma continueremo a produrre tutto nel nostro stabilimento di Settimo Milanese, mantenendo coerenza e controllo qualitativo nell'intera filiera, dai fornitori ai clienti». Proprio la produttività dell'impianto lombardo, insieme alle buone relazioni con il territorio, rappresenta un altro punto a favore di Nuncas. L'amministratore delegato vede nella scarsa efficienza del sistema paese il principale freno allo sviluppo. E indica tre priorità: avere una regolamentazione dei termini di pagamento, come in Francia; cambiare la fiscalità, per premiare la capitalizzazione delle imprese; migliorare la flessibilità "in uscita" nel mercato del lavoro, contribuendo a superare la soglia psicologica dei 15 dipendenti e dunque aiutando la crescita dimensionale. (C.Per.)