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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2010 alle ore 06:41.
PAGINA A CURA DI
Cristina Casadei
Migliaia di aziende e milioni di lavoratori coinvolti, centinaia di milioni di euro spesi: se tra le materie della formazione ce ne è una che ha il portafoglio ricco, senza dubbio è la sicurezza. E questa, più che un'esigenza, è una necessità. Come spiegano i dati Inail gli incidenti sul lavoro sono in calo e lo sono anche al netto della diminuzione di ore lavorate, ma sono ancora troppi: nel 2009 gli infortuni sono stati infatti 790mila (-9,7% sul 2008) e le morti bianche 1.050 (-6,3%). In prima linea ci sono il ministero del Lavoro, l'Inail e i fondi interprofessionali che secondo una stima del dipartimento salute e sicurezza della Cisl dal 2008 ad oggi, complessivamente hanno impiegato oltre 150 milioni di euro per la formazione specifica su questo tema. Ma ci sono anche le parti sociali che stanno facendo la propria parte. Confindustria da più di due anni ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza; tra le maggiori iniziative c'è il Sis (Sviluppo imprese in sicurezza) che nelle prime 23 giornate (si veda intervista sotto) ha portato a oltre 2.500 aziende il messaggio che «la sicurezza non deve essere vista come un obbligo ma come una opportunità da un punto di vista competitivo», spiega il professore della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa Marco Frey. Nel corso delle giornate confindustriali le esperienze che sono state presentate (si vedano le 2 pagine successive) hanno messo in luce che «la sicurezza deve essere integrata nell'organizzazione e che può generare anche benefici di natura economica», sottolinea Frey.
Quando si parla di sicurezza, a mancare ormai non sembrano più i fondi che dal 2008 a oggi tra pubblico e privato sono stati oltre 409 milioni di euro. O una legislazione avanzata. Ma la cultura sì. E tutti i soggetti coinvolti per innalzarla hanno puntato molte risorse sulla formazione. Dalla direzione centrale della prevenzione dell'Inail, Flaminio Galli spiega che il suo dipartimento gestisce varie tipologie di fondi. Per il 2010 ci sono 30 milioni di euro che vengono usati per formazione, informazione e ricerca con una serie di progetti che per il 60% sono nazionali e centralizzati e per il 40% fanno capo alle regioni. Questi fondi nel 2009 erano 20 milioni, c'è stato quindi un aumento pari al 50%. L'Inail ha elaborato «delle linee guida per pianificare e controllare il flusso di questa spesa da parte delle regioni e per poterne avere il controllo – continua Galli –, in modo da mettere a fattore comune i risultati raggiunti».