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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2010 alle ore 06:40.
TORINO - «È indispensabile la definitiva approvazione di una legge sull'etichettatura trasparente, perché altrimenti non saremmo credibili in Europa». Il ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, sceglie l'inaugurazione del Salone del Gusto al Lingotto Fiere di Torino per ribadire l'assoluta necessità di garantire la massima informazione e trasparenza proprio mentre il Parlamento europeo approva la legge sull'etichettatura dei prodotti.
Galan, in questo modo, rassicura Carlin Petrini, presidente onorario di Slow Food e ideatore del Salone, che nel discorso di inaugurazione aveva sottolineato l'assurdità di comportamenti speculativi che portano aziende italiane ad acquistare latte romeno per produrre formaggi spacciati per italiani. Comportamenti inaccettabili che hanno messo in ginocchio l'agricoltura e rovinato i pastori italiani. E rivolgendosi al romeno Dacian Ciolos, commissario europeo all'agricoltura, Petrini sottolinea l'esigenza di realizzare caseifici in Romania, per valorizzare i formaggi locali e impedire una concorrenza sleale ai prodotti caseari italiani.
Ma Petrini e il Salone del gusto di Torino guardano oltre e puntano sui giovani. Che vogliono tornare a lavorare in agricoltura, anche in paesi come gli Usa, dove una politica dissennata ha portato gli occupati del settore primario sotto l'1 per cento. Ma per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro nell'agricoltura italiana, aperti ai giovani, occorrono interventi pubblici e privati, a partire da minori vincoli burocratici e da un più agevole accesso al credito: «Il futuro è nelle mani dei contadini – ha concluso Petrini – e gli istituti di credito devono investire sui giovani, sapendo che saranno ripagati».
Anche dal commissario Ciolos arrivano parole di speranza. A partire dalla scelta di un luogo simbolo dell'industria, come il Lingotto, per ospitare l'appuntamento mondiale dell'agricoltura e della cultura agricola. Ciolos assicura che la tradizione alimentare può essere il massimo dell'innovazione e la nuova Pac dovrà essere lo strumento per valorizzare le risorse conciliando la sostenibilità sociale con quella economica e ambientale. Quanto alle etichette, anche il commissario Ue insiste sulla necessità che contadini e allevatori possano vendere i loro prodotti nei rispettivi territori, tutelati da etichette che garantiscano la provenienza degli alimenti. Con etichette locali a partire dai prodotti di montagna. Conciliando localismo con dimensione internazionale, come avviene appunto al Salone torinese, dove sono presenti, sino a lunedì, 910 espositori ma dove si confrontano anche, a Terra Madre, le comunità del cibo in arrivo da 163 paesi da tutto il mondo.