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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2010 alle ore 06:40.
Un manuale per governare il rischio e trasformarlo in valore, con una strategia in sette mosse. E un'analisi sulla leadership, con una riflessione su come cambia il comportamento dell'imprenditore durante la crisi e un'indagine che mette a confronto giovani e senior su come hanno affrontato questi due anni di profonde turbolenze economiche e finanziarie.
Sono i temi dei due workshop che questa mattina precederanno l'apertura del convegno dei Giovani imprenditori a Capri (durerà oggi e domani). Sono la conclusione di due progetti avviati con la presidenza di Federica Guidi, e che adesso sono arrivati a conclusione. In sintonia con il tema del convegno, dedicato a "Lo sguardo di oggi sull'impresa di domani": proiettarsi nel futuro, tirando le somme su come è stata affrontata la crisi, per non ripetere gli eventuali errori ed essere pronti a cogliere le opportunità che si possono presentare con un altro cambiamento di scenario congiunturale.
Il workshop "Quale leadership dopo la crisi" è stato organizzato in collaborazione con Unicredit. Il libro che sarà presentato oggi, "Crescere al futuro 2, Leadership relazionale e mutazione delle imprese" (elaborato dai Giovani imprenditori, Unicredit Private Banking e Luiss Guido Carli), sarà la base delle riflessioni dell'incontro di oggi. Bisognerà rispondere alle domande: quali caratteristiche deve avere l'imprenditore per guidare la propria azienda fuori dalla crisi? E ancora: nel contesto italiano, dove la connessione tra famiglia e aziende è alla base dello sviluppo economico, la gestione della leadership e della continuità d'impresa può favorire un'uscita più agevole dal tunnel?
Contemporaneamente nell'altro workshop si affronterà il tema del rischio d'impresa. «Un approccio corretto alle tematiche di risk management può aggiungere valore al processo decisionale e strategico nell'impresa ed evitare impatti negativi sul modello di business», commenta la presidente dei Giovani Federica Guidi. Per questo motivo i Giovani e il Gruppo Allianz hanno sviluppato "Afferrare il futuro", un progetto pluriennale di ricerca su questi temi, in collaborazione con l'Università Cà Foscari e la società di ricerca Demos. Dopo aver fotografato i cambiamenti della mappa dei rischi nello scenario del dopo crisi, sono stati analizzati gli strumenti di gestione utilizzati dalle aziende italiane, per individuare strategie innovative e best practice. Meno di un terzo degli imprenditori ha affrontato l'incertezza in tempi di crisi con strategie efficaci e appropriate per la copertura o valorizzazione dei rischi. La chiave di successo più promettente è legata alla flessibilità e alla reattività organizzativa dell'impresa. Ci sono quindi spazi di miglioramento: il 15% degli imprenditori non conosce i rischi rilevanti per il successo dell'azienda e meno del 33% ha affrontato l'analisi dei rischi con strumenti adeguati.