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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2010 alle ore 06:40.
La Deutsche Bahn vuole approfittare della liberalizzazione ferroviaria in Europa. Qualche giorno fa ha effettuato i primi test nel tunnel sotto alla Manica con l'obiettivo di offrire entro il 2013 un servizio Francoforte-Londra. Anche in Italia la società tedesca vuole crescere, ma tra le righe lamenta la mancanza di collaborazione da parte dell'ex monopolista pubblico Fs.
«Dal dicembre 2009 – spiega Marco Kampp, a.d. di Deutsche Bahn Italia – offriamo, insieme alle ferrovie austriache, cinque treni al giorno in partenza da Monaco per Bolzano e ritorno. Di questi quattro proseguono fino a Verona, e uno fino a Milano. È un servizio che funziona bene e di cui siamo soddisfatti. Vogliamo ora migliorarlo. Da dicembre, i treni, in partenza da Monaco, saranno sempre cinque, ma arriveranno tutti fino a Verona. Uno proseguirà per Venezia, uno per Bologna e un terzo per Milano».
Continua il manager tedesco: «Il nostro obiettivo non è solo di trasportare passeggeri internazionali, ma anche di servire clientela interessata al trasporto solo in Italia. In questo contesto, vorremmo offrire altri tre treni al giorno tra Verona e Bologna, ma per ora non abbiamo ricevuto il benestare da Rfi, filiale delle Ferrovie dello Stato, e non possiamo dirci soddisfatti su questo fronte. Stiamo anche premendo per offrire un altro collegamento Verona-Venezia, ma per ora non abbiamo ancora trovato un accordo con la controparte italiana».
Il linguaggio è diplomatico, ma la critica è evidente. La Deutsche Bahn – che in Italia ha circa 3mila dipendenti, grazie anche all'acquisizione recente dell'inglese Arriva – lascia intendere che l'ex monopolista non starebbe facilitando l'arrivo in Italia del concorrente nordeuropeo. Per la verità anche le Fs lamentano viceversa la chiusura del mercato tedesco, come ha fatto di recente l'a.d. Mauro Moretti.
Intanto, pur di aumentare la visibilità in Italia, Deutsche Bahn offrirà una promozione in novembre: un biglietto per una tratta italiana, indipendentemente dalla distanza, costerà 9 euro in seconda classe: «Abbiamo in programma – spiega Kampp – uno spot pubblicitario in televisione e abbiamo affisso poster nelle stazioni, ma purtroppo lo spazio che ci è stato riservato è stato limitato. Anche su questo versante il dialogo con la nostra controparte italiana è molto difficile».