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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2010 alle ore 06:39.
Concorrenza? No, grazie. Dopo la sospensione delle gare indette dall'amministrazione Bresso, la giunta della regione Piemonte guidata dal presidente Roberto Cota si schiera di fatto al fianco di Trenitalia contro il primo tentativo di concorrenza privata avviato nella regione, quello di Arenaways, che prevede un servizio passeggeri sull'anello Torino-Milano-Pavia-Alessandria-Asti-Torino.
Con una lettera inviata il 15 ottobre scorso all'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (Ursf, organo del ministero delle Infrastrutture e trasporti), l'assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino «ritiene doveroso considerare con attenzione le argomentazioni di Trenitalia» la quale, in un ricorso presentato nello scorso mese di agosto «sostiene che il servizio di trasporto ferroviario proposto in Piemonte dalla società Arenaways interferisca significativamente con i servizi attualmente gestiti dalla società stessa (...) con un effetto fortemente negativo sull'equilibrio economico, (...), rendendo inevitabile una riduzione sul territorio dei servizi interferiti».
Se si lascia via libera a un concorrente, per quanto piccolo come Arenaways, Trenitalia minaccia dunque di tagliare i propri servizi. Quanto possono pesare otto treni al giorno di due o tre carrozze, sull'equilibrio economico del servizio regionale in Piemonte? Il punto, fanno capire da Roma, è che la "polpa" del servizio progettato da Arena, ovvero il collegamento fra Torino e Milano, toglierebbe clienti alla tratta più redditizia del contratto regionale; tanto redditizia che nella gara lanciata dalla giunta Bresso la tranche di servizi fra i due capoluoghi prevedeva un contributo pubblico "simbolico" di un milione di euro l'anno (contro i 103 milioni complessivi previsti per gli altri due lotti).
«Noi non abbiamo espresso un parere negativo» dice la Bonino, «ma la situazione è complicata» e la posizione negoziale della Regione non è certo favorita dalle trattative per il rinnovo del contratto di servizio con l'ex monopolista, scaduto nel 2007; l'assessore spera di chiuderle positivamente «entro Natale». E avverte nella lettera all'Ursf: uno scenario di tagli ai servizi «non può essere in alcun modo considerato percorribile (...) in un contesto già fortemente condizionato dalla manovra finanziaria nazionale che prevede (...) forti diminuzioni per le risorse a disposizione delle regioni per l'acquisto di servizi di trasporto».