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Economia Aziende

Crollano le vendite di auto ad ottobre. Quota Fiat ai minimi dal 2005

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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 08:04.

Forte calo del mercato italiano dell'auto a ottobre, con il gruppo Fiat che perde più dei concorrenti e vede la quota scendere ai minimi da oltre 5 anni. Secondo i dati resi noti ieri dal Ministero dei trasporti, Le immatricolazioni sono scese il mese scorso sotto quota 140mila (139.740 unità) contro le 196mila dell'ottobre 2009 (-28,82%).

Il dato del gruppo Fiat è ancora più pesante: -39% da oltre 64mila a 38.500 auto vendute, con una quota di mercato scivolata al 27,5% (-5 punti percentuali rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, un dato che non si vedeva dall'agosto 2005); i marchi Fiat e Lancia hanno ceduto oltre il 40%, con il primo sceso appena sopra quota 20% (20,4%); Alfa Romeo (-10%) ha fatto meglio del mercato grazie all'arrivo della Giulietta, unico lancio di rilievo del gruppo Fiat in questo 2010.

Il bilancio del mercato nei primi dieci mesi 2010 vede accentuarsi la tendenza negativa: 1,683 milioni di unità contro 1,808 (-7%), con il gruppo Fiat in calo di quasi il 15% a circa 510mila unità e una quota al 30,3% contro il 33,2% nel 2009. Il Lingotto a ottobre ha perso quote anche in Francia, con un -24% per il gruppo a fronte del -19% del mercato. La Fiat Punto, pur in calo del 36%, resta l'auto più venduta ad ottobre con circa 10.300 unità, seguita dalla Panda e dalla Ford Fiesta.

Per quanto riguarda i costruttori stranieri, tra i marchi generalisti hanno fatto meglio del mercato Hyundai (+18%), Opel (-7,25%) e Volkswagen (-13%); è andata peggio ai francesi (-27% per Citroen e Renault, -37% per Peugeot), alla Ford (-42%) e alla Toyota che ha visto le vendite più che dimezzate (-54%). Le case di gamma più alta come Audi, Mercedes e Bmw hanno retto bene (-4%, ,10% e +3% rispettivamente) anche perché più avevano pagato la crisi del 2008-2009. Bene anche Nissan (-0,6% a ottobre) grazie al successo della crossover Qashqai, che si piazza al secondo posto tra i veicoli a motorizzazione diesel.
A cosa si può addebitare un calo così brusco delle vendite e delle quote della Fiat? Il fattore più rilevante nel confronto con l'ottobre 2009 è il venir meno degli incentivi ecologici, in particolare per quanto riguarda le auto a GPL e metano. Queste ultime due categorie hanno "perso" complessivamente 37mila immatricolazioni (-5mila per il metano e -32mila per il GPL) sul calo complessivo di 56mila unità del mercato.

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Tags Correlati: Bmw | Citroën | Fiat | Hyundai | Mercedes | Renault | Toyota

 

Secondo Gian Primo Quagliano, del Centro Studi Promotor, «sul risultato del mese scorso ha influito anche il fatto che molte case hanno fortemente ridotto il ricorso ai chilometri zero, pratica costosa che le attuali condizioni del mercato non consentono più di seguire». Il calo delle vetture con alimentazione alternativa ha pesato in misura particolare sul Lingotto, insieme al fatto che il gruppo Fiat ha una gamma fortemente sbilanciata sui segmenti A e B (Panda e Punto), premiati nel 2009; la stessa Fiat ricorda «la mancanza nel 2010 di incentivi alla rottamazione di cui aveva usufruito lo scorso anno grazie alla gamma di vetture ecologiche». Lo squilibrio verso il basso della gamma torinese si è accentuato quest'anno per i cali di alcuni modelli medio grandi come le Fiat Bravo e Croma o l'Alfa Romeo 159.

Tra la fine di quest'anno e l'inizio dell'anno prossimo sono già usciti o usciranno di produzione una serie di modelli del marchio Fiat: Seicento, Punto (vecchio modello), Multipla, Croma e Ulysse (oltre a Lancia Phedra e alle coupé e spider Alfa Romeo); modelli che dovrebbero essere in parte sostituiti da novità in arrivo dagli Usa dall'alleata Chrysler, ma che lasceranno vuoti nella gamma almeno per una parte del 2011.
Quali le prospettive del mercato per i prossimi mesi? Per l'intero 2010 l'Anfia - l'Associazione della filiera auto - prevede un livello di immatricolazioni a quota 1,94 milioni, che rappresenterebbe un calo del 10,2% sui volumi 2009. I contratti siglati a ottobre sono stati circa 160mila (il valore più basso dal 1998, segnala l'Unrae), portando il totale a fine anno a circa 1,45 milioni.

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