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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 06:39.
ROMA
Otto mesi di cassa in deroga per i lavoratori del Giovan Battista Vico di Pomigliano D'Arco. Questa mattina al ministero del Lavoro sono stati convocati Fiat e sindacati per trovare una soluzione, prima della scadenza del 14 novembre dei trattamenti di cassa integrazione nell'impianto campano.
Fim, Uilm e Fismic premono perchè la richiesta della Fiat della Cig in deroga sia accettata, mentre la Fiom chiede di proseguire con la cassa straordinaria. «La Fiat ha cambiato la causale e il tipo di cassa – spiega Enzo Masini (Fiom) – in contrasto con quanto aveva scritto nell'accordo separato di Pomigliano che al punto 9 conteneva in modo esplicito la richiesta di Cigs per 24 mesi». Sono principalmente due le criticità elencate dallo stesso Masini: «La cassa in deroga ha tempi di erogazione più lenti da parte dell'Inps, non consentendo le anticipazioni aziendali previste per la Cigs – spiega –. Inoltre la Cigs viene concessa in base a piani di ristrutturazione, essendo vincolata al mantenimento degli investimenti permette la programmazione della ripresa del lavoro, cosa non prevista dalla cassa in deroga». La Fiom sollecita un incontro con il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, che domani vedrà l'ad di Fiat, Sergio Marchionne: «Non vorremmo che rispetto a Pomigliano si crei una situazione tipo Alitalia – aggiunge Giorgio Airaudo (Fiom) – in cui c'è una bad company che tiene tutto ciò che la new company non vuole o non può assorbire».
Diversa la posizione di Fim, Uilm e Fismic. «La Cig in deroga a Pomigliano consentirà l'avvio della newco – spiega Bruno Vitali (Fim) –. L'obiezione della Fiom sul vincolo rappresentato dalla Cigs viene meno se si considera che gli investimenti saranno conferiti alla Newco Fabbrica Italia di Pomigliano, mentre la cassa in deroga riguarda lo stabilimento G.B Vico di Pomigliano. Quanto alla seconda obiezione, stiamo studiando un escamotage per accelerare i tempi di erogazione dei trattamenti di Cig in deroga». Su questa richiesta c'è convergenza con la Fismic di Roberto Di Maulo (Fismic): «Lo stabilimento G.B. Vico al 15 novembre non potrà più utilizzare gli ammortizzatori sociali né ordinari, né straordinari perché li ha utilizzati tutti – afferma –. La cassa in deroga è l'unico strumento che può tutelare il reddito dei lavoratori in questa fase e come sindacato condividiamo questa richiesta dell'azienda».