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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2010 alle ore 18:30.
Sono ingenti i danni subìti dalle imprese padovane nelle aree più colpite dall'alluvione. Da una prima ricognizione sono un'ottantina le più colpite, tra imprese industriali e artigiane comunica Confindustria Padova. «Stiamo cercando di monitorare la situazione, anche se in questa fase è ancora difficile avere un quadro attendibile» spiega il presidente Francesco Peghin.
«Abbiamo notizia di piccole e medie imprese che hanno subìto danni dai 200 mila ai 5 milioni di euro». Ma i numeri potrebbero salire quando l'acqua si sarà completamente ritirata. Nella Bassa Padovana la situazione più critica è nella zona industriale di Ospedaletto Euganeo e Saletto, con aziende andate sott'acqua e le prime richieste di Cig ordinaria per «eventi oggettivamente non evitabili».
Nella cintura urbana di Padova le più colpite sono la zona produttiva di Bovolenta e Casalserugo, con decine di piccole e piccolissime imprese invase dall'acqua e attività paralizzate. Anche in questo caso, la richiesta di Cig in deroga è una prospettiva concreta, per il tempo che servirà a liberare macchine e magazzini dal fango e alla conta dei danni. Ma danni alle attività produttive si registrano anche in altre zone del padovano, come a Veggiano.
«I 20 milioni stanziati dal governo sono un primo segnale, ma del tutto insufficiente anche solo a gestire l'emergenza - commenta il presidente di Confindustria Padova, Francesco Peghin -. È positivo che, anche grazie alla mobilitazione generale, si cominci a percepire a livello nazionale la vera entità di questo disastro. Il Veneto e la sua gente sono sempre stati in prima linea nelle calamità del nostro paese, dal Piemonte all'Abruzzo. Oggi meritano la stessa attenzione».
Ma la prima risposta, insiste Peghin, compete al governo. «Le misure per lo sviluppo che l'esecutivo si appresta a inserire nella legge di stabilità dovranno tener conto anche di questa calamità, con uno stanziamento adeguato a gestire l'emergenza e la ripresa delle attività».
«Siamo per la legalità e non verremo meno, anche in questo disastro - puntualizza il presidente degli industriali padovani -. Ma una risposta al Veneto va data e forte. Condivido la proposta allo studio della Regione, anticipata dal governatore Zaia: consentire al Veneto di versare gli acconti Ires e Irpef di fine novembre e quello Ici di metà dicembre direttamente nelle casse del Commissariato per l'alluvione, sulla base di un accordo con il governo. Per le popolazioni e le imprese così gravemente colpiti vanno invece sospese le scadenze fiscali e previsti sgravi mirati. E' una proposta sensata e responsabile, i parlamentari veneti facciano il loro dovere per sostenerla».