Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2010 alle ore 08:07.
Nessuno se la prende con il tempo, in Veneto. Gli occhi non guardano verso l'alto, non c'è l'abitudine di imprecare e gridare al cielo perché è in basso, dove ci sono acqua e fango, che bisogna lavorare per tornare almeno a un'apparente normalità. Gianluca Zuccato, presidente degli industriali vicentini, testimonia bene il senso di abbandono e frustrazione con la quale gli imprenditori, i dipendenti, gli artigiani, i commercianti hanno dovuto fare i conti nei giorni dell'ennesimo disastro idrogeologico all'italiana. Testimonia anche che la voglia di fare e di risolvere i problemi (nella legalità) sono immutate, e assieme alle principali associazioni provinciali ha inviato in serata una lettera al ministro Tremonti, un decalogo delle misure da prendere per alleviare il peso del disastro ambientale sulle spalle delle imprese, delle famiglie e dei lavoratori.
Il suo collega Luciano Vescovi (vicepresidente di Confindustria Vicenza, ndr) ha minacciato lo sciopero fiscale se lo stato non aiuterà rapidamente, e con fondi adeguati, il Veneto. E' arrivata fino a questo punto la vostra rabbia?
Le parole di Vescovi vanno contestualizzate. Da due giorni era a casa della sorella, completamente allagata, a lavorare assieme a una trentina di persone per salvare il salvabile, rimettere a posto le cose. Ciò detto, il sentimento di essere stati abbandonati è fortissimo. Già subiamo l'onda lunga della crisi, con fatturati in calo a doppia cifra, tanti lavoratori in cassa integrazione e mobilità. Adesso ci si mette anche il maltempo ed è un doppio colpo che sta rimettendo in discussione il nostro tessuto sociale ed economico.
Che danni avrà il modello Nord-Est?
Bisogna salvaguardare un territorio importante - il vicentino prima della crisi esportava 18 miliardi di euro, più della Grecia, come ha fatto notare Vescovi - che nel tempo ha saputo creare un benessere diffuso. Gente che lavorava guardando con al futuro con ottimismo: aveva la prospettiva di mettersi a sua volta in proprio creando ulteriore benessere secondo un circolo virtuoso.
Che cosa chiedete al governo nella vostra lettera?
Assieme a tutte le altre associazioni di categoria della provincia (Confartigianato, Apindustria, Cna, Confcommercio, Confersercenti, Coldiretti e Confagricoltura, ndr) abbiamo presentato al ministro Tremonti una serie di proposte concrete, una decina in tutto. Dalla sospensione dei termini di pagamento e degli adempimenti tributari in scadenza tra il 1° novembre 2010 e il 30 giugno 2011 alla sospensione degli studi di settore nel biennio 2010-2011. Dall'immediata deducibilità delle spese di manutenzione, riparazione e ammodernamento non capitalizzabili, in deroga al limite previsto dalla legge alla detassazione del 50% del costo di acquisizione di beni strumentali per le imprese che li destineranno alle sedi operative con sede nei comuni colpiti dalle inondazioni.