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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2010 alle ore 07:37.
Il maltempo ha devastato le campagne con interi raccolti, soprattutto ortofrutticoli, completamente distrutti. Migliaia di ettari sono ancora sott'acqua mentre la furia delle intemperie ha causato lo smottamento dei terreni e spazzato via intere strade rurali. Stalle, serre e attrezzature sono allagate o inagibili. Le organizzazioni agricole sono in allarme e stimano danni di circa un miliardo in Veneto ma anche in Calabria, Toscana, Friuli, Campania e Basilicata.
La Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha attivato un monitoraggio sulle zone colpite e istituito punti di soccorso per venire incontro alle esigenze degli agricoltori. «Centinaia di famiglie – ha sottolineato il presidente, Giuseppe Politi – non hanno più niente e per loro la Cia ha aperto una sottoscrizione per portare aiuto e solidarietà».
La prima risposta del Governo con la proclamazione dello stato d'emergenza nelle regioni colpite appare insufficiente. «Servono risorse adeguate – sottolinea Politi – per venire incontro alle necessità di una popolazione duramente colpita, di un sistema imprenditoriale che ha subito conseguenze dilanianti. Non ci si può limitare alla presa d'atto di uno scenario disastroso. È indispensabile intervenire in fretta e soprattutto nel modo più opportuno». Anche per la Confagricoltura «i fondi richiesti dalla Protezione Civile, pari a 20 milioni di euro, appaiono inadeguati anche solo per i primi interventi». I danni, infatti, sono di gran lunga superiori. Nel Nord-Est sono andati distrutti cereali, tabacco, piante e fiori e ortaggi tra cui il rinomato radicchio. La vendemmia è salva, ma circa 500 ettari di vigneto appartenenti alla Doc del Soave – 7mila ettari in totale – sono stati coinvolti nelle alluvioni. L'acqua e il fango, come segnala il Consorzio di tutela, «hanno raggiunto anche l'altezza di 2 metri, arrivando in alcuni punti a coprire completamente i vigneti». Al momento è difficile una stima precisa dei danni alla filiera vitivinicola, «ma si annunciano pesanti». Gravi difficoltà si segnalano anche per la raccolta delle olive e per il trasporto del latte mentre sono a forte rischio gli approvvigionamenti (mangime e foraggio) per il bestiame. Secondo la Coldiretti sono letteralmente annegati centomila tacchini, ventimila polli, cinquemila conigli e centinaia di maiali e mucche per un totale di circa 150mila capi. «Si tratta di una vera e propria carneficina che – rileva l'organizzazione – ha colpito principalmente il triangolo di terra compreso nelle province di Padova, Vicenza e Verona dove forte è la concentrazione di allevamenti, che si trovano ora in ginocchio». La richiesta di Coldiretti è quella di prevedere già nella prossima finanziaria «un giusto indennizzo agli allevatori in base all'entità delle perdite subite».