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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2010 alle ore 06:40.
MILANO
Il 2011 sarà un anno di stagnazione per il largo consumo con una crescita debole dei volumi di vendita nonostante si fermi la deflazione che ha caratterizzato l'andamento dei prezzi quest'anno. Le previsioni arrivano da SymphonyIri Group secondo cui per iper, supermercati e negozi più piccoli si prospettano ancora difficoltà – dopo un anno, il 2010, che si chiuderà con volumi di vendita in crescita dello 0,7% e prezzi in calo dello 0,6% – schiacciati tra una domanda debole e una pressione promozionale che resterà alta.
«Le previsioni per il 2011 – spiega Angelo Massaro, amministratore delegato di SymphonyIri Group – sono di una crescita zero dei volumi e di un incremento dello 0,6% dei prezzi, un dato importante rispetto all'andamento deflattivo dei prezzi del 2010 che inciderà sui budget già ridotti dei consumatori».
Sia le marche industriali sia i punti vendita stanno mostrando segni di sofferenza: nei primi nove mesi del 2010 il valore delle vendite dei primi è sceso dell'1,8% e quello dei negozi dell'1,7% contro la perdita dello 0,7% registrata dall'intero comparto del largo consumo confezionato. Tengono i marchi premium con una quota del 6,2% e crescono le private label, che passano dal 14,7% dei primi nove mesi del 2009 al 15,5% di quest'anno, a discapito delle grandi marche industriali arrivate al 55,8% dal 56,6%.
«La private label è in crescita ma non raggiungerà i livelli di altri paesi Ue» spiega Roberto Bucaneve di Centromarca. E aggiunge: «Sul versante delle marche industriali stiamo registrando una tenuta di volumi e valore, ma per capire come chiuderà l'anno bisognerà vedere come andrà il Natale».
Comunque, tra ristrutturazioni, nuove aperture, ampliamento dell'offerta di servizi, la marca privata resta un elemento fondamentale nelle strategie di sviluppo degli operatori della distribuzione.
«Pensiamo di chiudere l'anno con un fatturato in crescita del 5,1% rispetto al 2009 – afferma Camillo De Berardinis, amministratore delegato di Conad – con un incremento della produttività per metro quadrato dovuto al grande lavoro sulla rete vendita che non ha riguardato solo la ristrutturazione e il riposizionamento dei nostri 3mila negozi, ma anche l'ampliamento dell'offerta resa anche più conveniente con la marca Conad. L'altra leva sulla quale abbiamo investito molto è quella promozionale oltre alla comunicazione». Ancora, nei piani di Conad c'è il lancio di nuovi servizi perché «bisogna innovare e offrire novità ai consumatori – conclude De Berardinis –, certo è che non bisogna dimenticarsi del prezzo».