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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2010 alle ore 06:39.
ROMA
Lo dice al microfono, nell'auditorium hi-tech di RDS, Radio Dimensione Suono: «Parlare ai giovani vuol dire parlare al futuro». E poi, aggiunge, la radio è anche un mezzo particolare: «È lo strumento delle rivoluzioni». Vincenzo Boccia, presidente della Piccola industria di Confindustria, ha di fronte un gruppo di ragazzi dell'Istituto tecnico Giulio Verne di Roma. Ma ieri lo hanno sentito in tanti, quei 5 milioni di ascoltatori che ogni giorno si sintonizzano sulla radio romana, testimonial di un evento particolare: la Giornata della piccola impresa, il Pmi Day, come è stato sinteticamente battezzato. Dal 18 novembre ad oggi le piccole e medie imprese italiane hanno aperto le porte ai giovani per mostrare i luoghi di lavoro, le eccellenze del made in Italy.
«È la prima edizione, inserita nella Settimana della cultura d'impresa», dice Boccia, seduto accanto ad Edoardo Montefusco, presidente di RDS e a Stefano Zapponini, presidente della Piccola di Roma, con dietro la bandiera-slogan, con la scritta Industriamoci, su sfondo bianco. E i numeri sono già di tutto rilievo: hanno aderito 51 associazioni industriali, oltre 300 imprese, più di 250 scuole medie inferiori e superiori, per un totale di 15mila partecipanti, soprattutto studenti, accompagnati dagli insegnanti e dalle famiglie. A Roma in particolare 22 imprese, con brand storici come Gentilini, Pallini, altre ad alto contenuto tecnologico, come Ised e Cosmic Blue Team.
L'idea del Pmi day è venuta proprio a Boccia e l'iniziativa sarà confermata anche nei prossimi anni. «È una scelta che ho maturato andando in giro per il territorio in questo primo anno di presidenza. Oggi un piccolo imprenditore quando entra la mattina in ufficio non si chiede più quale sarà il futuro della mia azienda, ma qualche sarà il futuro del paese. Un senso di responsabilità che dimostra i passi avanti fatti dalle piccole imprese», è il messaggio che ha voluto dare ai ragazzi che tra pochi anni si affacceranno sul mondo del lavoro.
La piccola impresa come fattore di ricchezza del territorio, come progetto di vita e di passione. E la storia imprenditoriale di Montefusco lo dimostra: l'amore per la musica, l'intuito dell'idea imprenditoriale, nata nel 1978, il coraggio di andare avanti, anche quando deve aspettare 8 anni, racconta l'imprenditore romano, per avere tutti i permessi per realizzare l'auditorium, premiato come uno dei più all'avanguardia a livello internazionale, fino a realizzare una radio ascoltata in tutta Italia, con 300 dipendenti.