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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2010 alle ore 06:40.
Alessandro Ortis, ingegnere friulano presidente dell'Autorità dell'energia dal dicembre 2003, si prepara a lasciare l'incarico. Ma il 15 dicembre, per Ortis e per il commissario Tullio Fanelli, viste le ultime fibrillazioni, potrebbe non essere l'ultimo giorno al vertice dell'autorità indipendente di regolazione. «È auspicabile – spiega Ortis – che le nomine siano fatte al più presto, perché in assenza di un Collegio l'attività dell'Autorità sarebbe sostanzialmente paralizzata, a fronte di impegni e scadenze di rilievo per i consumatori e il sistema delle imprese». In attesa, degli eventi, per Ortis è comunque tempo di bilanci. Si lascia dietro alcune partite aperte, come la sua proposta di creare una borsa europea del petrolio, come il contenzioso con l'Eni sulla cessione dei metanodotti della Snam Rete Gas. E alcune partite chiuse, come i 4,5 miliardi di benefici sulle bollette elettriche che in sette anni gli italiani hanno potuto risparmiare.
Rimpianti dopo questi sette anni di presidenza?
Fra breve si conclude un ciclo, giustamente limitato e non rinnovabile: il rimpianto sta solo nel lasciare una missione e un lavoro entusiasmanti e in linea con la cultura liberale. Ma ogni ciclo deve avere la sua fine. Devo osservare che il meccanismo che è stato adottato in Italia, che fa da benchmark a livello europeo, con un mandato secco di sette anni non rinnovabile, aiuta a garantire la necessaria indipendenza e autonomia di un'istituzione dello Stato molto delicata.
Il mercato dell'energia ha bisogno di un organismo di regolazione così forte ?
Un mercato deve essere mercato, non può essere una savana selvaggia dove chiunque possa operare in qualsiasi modo. Un mercato, diceva Luigi Einaudi, è un mercato quando ci sono regole e quando le regole sono rispettate. L'abbiamo visto con la crisi del sistema finanziario negli Stati Uniti che ha innescato la crisi globale, il cui inizio è stato generato da "bad regulation", scarsa regolazione. Servono buone regole; monitoraggio del mercato; se del caso, far rispettare le regole, anche ahimé con sanzioni e prescrizioni. Ci vuole un regolatore indipendente ed attento. L'autorità ha due missioni. Competizione e consumatori. Tutelare il consumatore significa garantire di fatto ai nostri concittadini delle scelte libere, consapevoli e protette, convenienti. Il potere dei consumatori è uno strumento veramente forte che consente di sostenere di continuo la migliore efficienza del mercato. La vera libertà di scelta, il vero potere del consumatore, trascinano l'efficienza, la sana competizione tra le imprese e in definitiva la competitività del sistema; dove le aziende energetiche valide, capaci, sanno confrontarsi e sanno anche offrire una risposta adeguata ai bisogni dei consumatori. Che nel settore dell'energia chiedono due cose: servizi a prezzi convenienti e qualità sempre migliore.