Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2010 alle ore 19:13.
Nel terzo trimestre 2010 il pil nell'eurozona é cresciuto dello 0,4% (+0,5% nell'intera Unione) dopo il rialzo dell'1% messo a segno nella frazione a giugno (+1,9% nello stesso periodo dell'anno scorso). È quanto emerge dalla prima stima sulla crescita diffusa oggi da Eurostat. La Germania ha fatto molto meglio della media (+0,7%, dopo il +2,3% registrato nel secondo trimestre), l'Italia peggio (+0,2%, da +0,5%). A fare meglio della media di Eurolandia sono stati nella stessa frazione anche gli Stati Uniti (+0,6%) e il Giappone (+0,9%), che nel terzo trimestre del 2009 avevano però riportato risultati ben più consistenti (+3,2% e +4,1%).
Nel frattempo gli economisti della Banca centrale europea hanno rivisto al rialzo le loro previsioni per la crescita dell'area euro nel 2010, portandole dall'1,6 all'1,7%. Per il 2011 la stima è compresa in una forchetta fra lo 0,7% e il 2,1% e per il 2012 fra 0,6% e 2,8%.
In giornata sono stati anche diffusi i dati sul mercato del lavoro in Francia e Spagna. Il tasso di disoccupazione francese é rimasto stabile al 9,7% (gli analisti avevano previsto un rialzo del 9,8%), mentre il numero dei disoccupati spagnoli è cresciuto dello 0,6% a novembre - a 4,11 milioni di unità - facendo registrare il quarto rialzo mensile consecutivo. Commentando il dato, il Segretario di Stato per l'occupazione - Mari Luz Rodriguez - ha osservato che «qualsiasi aumento della disoccupazione é una storia non positiva, ma questo aumento modesto può essere interpretato come una normalizzazione del nostro mercato del lavoro».
Indicazioni congiunturali negative sono arrivate anche dalla Germania, dove le immatricolazioni sono scese a novembre del 6% su scala annua (-25% nei primi undici mesi), a 262.500 veicoli. Il dato finale del 2010 dovrebbe ammontare a 2,92 milioni di auto nuove per spingersi poi a 3,1 milioni nell'anno successivo.
Decisamente positivo, invece, il dato giunto oggi dagi Stati Uniti : i compromessi per l'acquisto di case sono infatti aumentati del 10,4% a ottobre, a dispetto del calo dell'1,5% pronosticato dagli analisti. Dato migliore delle attese anche per i sussidi di disoccupazione nella settimana al 27 novembre: le nuove richieste sono aumentate di 26 mila unità, a quota 436 mila, più delle 425mila pronosticate dagli economisti.