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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2010 alle ore 06:40.
Un nuovo contratto collettivo per le tute blu che lavoreranno per la nuova joint venture tra Fiat e Chrysler, che verrà realizzata per Mirafiori, è tra i punti chiave della bozza di accordo che Fiat ha presentato ieri sera ai sindacati. Il nuovo contratto collettivo farebbe riferimento all'attuale contratto nazionale metalmeccanici per quanto attiene a fondo pensioni Cometa, inquadramento dei lavoratori, provvedimenti disciplinari, ferie, permessi retribuiti e festività.
E oggi si dovrebbe arrivare alla stipula dell'accordo sul rilancio di Mirafiori che, a meno di sorprese, vedrà le firme di Fiat, Uilm, Fismic e Fim (con qualche riserva, in particolare sulla pausa mensa a fine turno). No di Fiom.
Il clima resta teso tra i sindacati. La Uilm ha messo sotto accusa la trasmissione Anno Zero perché a parlare di Fiat è stata invitata solo la Fiom, ignorando le altre sigle. «Prima ci prendono a calci – ha affermato Roberto Di Maulo. segretario della Fismic, riferendosi alle frange più "dure" Fiom – e poi vorrebbero organizzare assemblee unitarie. Ma se non siamo uniti al tavolo, non facciamo insieme neppure le assemblee». Ieri sera la Fiat ha fornito ai sindacati un testo che non era ultimativo ma che si avvicinava molto a quello che dovrebbe essere il definitivo e – secondo indiscrezioni – la clausola di esigibilità proposta dal Lingotto ai sindacati prevede che se questi ultimi non rispettano gli impegni l'azienda si rivarrà sull'organizzazione sindacale e non sul singolo lavoratore, a differenza dell'accordo per Pomigliano.
«Noi siamo disposti a discutere di utilizzo degli impianti, dai 15 turni in su, ma senza mettere a rischio – ha assicurato Giorgio Airaudo, responsabile auto Fiom – la salute dei lavoratori. Dunque diciamo no alla riduzione delle pause e allo spostamento della mensa a fine turno. A Melfi, dove la Fiat ha imposto questo modello ad operai con un'età media nettamente inferiore rispetto a Mirafiori, sono aumentate le "ridotte capacità lavorative". Ci si logora prima e ci si ammala di più». Per il momento pare accantonata l'ipotesi di turni da 10 ore, una proposta e non una conditio sine qua non, precisano in Fiat, che comunque non l'ha esclusa in modo definitivo. Quanto ai problemi di assenteismo, si dovrebbe arrivare a un'intesa su 6 mesi di "rieducazione", senza sanzioni, per convincere gli eventuali "furbetti della malattia programmata". E se al termine del semestre l'assenteismo verrà ridotto, non saranno messi in atto interventi drastici.