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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 10:02.
Giulio Tremonti è soltanto quattordicesimo nella classifica del Financial Times dei principali 19 ministri delle Finanze europei del 2010. Il numero uno è il tedesco Wolfgang Schäuble, seguito dal polacco Jacek Rostowki e, al terzo posto, dalla francese Christine Lagarde. Tremonti, che nel 2009 si era guadagnato il quinto posto, quest'anno considera già un successo – spiega il quotidiano finanziario della City - il fatto che l'Italia si trovi in una situazione «meno cattiva» di quanto si poteva temere, considerando la crisi che colpisce «la periferia dell'Europa».
Più in dettaglio, Tremonti è al 14° posto per credibilità e performance economica mentre sale all'ottavo per quella politica. Se l'Italia va meno peggio del temuto è grazie al pacchetto d'austerità da 25 miliardi di euro per il 2011-2012, annunciato in maggio e «da allora diluito», puntualizza il quotidiano. Secondo le previsioni, il deficit di bilancio scenderà dal 5,3% del Pil del 2009 al 5% quest'anno, «ma la debole crescita economica rischia di compromettere l'obiettivo di scendere al di sotto del 3% entro la fine del 2012».
Per il Financial Times Tremonti, «fiscalista con un'inclinazione per il latino», è una figura «forte ma abrasiva» del centrodestra, considerato come «uno dei vari contendenti alla successione di Berlusconi», che affronta il voto di sfiducia il 14 dicembre.
Il tedesco Schäuble, incoronato miglior ministro delle Finanze europeo, è descritto come uno dei membri del governo di Berlino con maggiore esperienza, «alleato vitale» per Angela Merkel, dopo essere stato suo rivale. La sua maestria nel controllare la spesa – nota il Ft - è stata favorita dalla rapida ripresa dell'economia tedesca dalla recessione del 2009. Le voci sulle sue possibili dimissioni sono state contrate dalla sua «determinazione ad andare avanti» e dall'insistenza della Merkel per farlo rimanere.
Il polacco Rostowki è premiato con il secondo posto perché il suo paese è stato il solo paese dell'Unione europea a evitare la recessione l'anno scorso, «in parte per fortuna, in parte per abilità», ma ora ha scarso margine di manovra e rischia di dovere imporre nuovi tagli di spesa. La francese Lagarde, che l'anno scorso era al primo posto, resta ben piazzata grazie al «ruolo chiave svolto nella crisi dell'eurozona, contribuendo a risolvere il dissidio franco-tedesco sui piani di salvataggio».
All'ultimo posto il Ft colloca l'irlandese Brian Lenihan, che non è riuscito a ripristinare la fiducia dei mercati nelle banche del paese ed è stato costretto ad accettare un aiuto di 85 miliardi di euro da Ue e Fmi. Il salvataggio è però condizionato al varo della finanziaria, martedì al vaglio del parlamento di Dublino.