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Economia Aziende

Sciopero della Fiom alle carrozzerie Fiat di Mirafiori

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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2010 alle ore 16:15.

Circa mille lavoratori delle carrozzerie di Mirafiori - secondo la Fiom - hanno scioperato oggi e sono usciti in corteo dalla fabbrica davanti alla porta 2, le linee sono ferme. Per la Fiat l'adesione è stata del 13%.

«Lo sciopero è stato deciso - spiega Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese - per protestare contro un eventuale accordo che riduca i diritti e peggiori le condizioni di lavoro. Noi vogliamo l'investimento e chiediamo che la trattativa riprenda, ma siamo contrari a un accordo fotocopia di quello di Pomigliano e non ci serve un contratto nazionale con le deroghe. Continuiamo a chiedere le assemblee in fabbrica, anche perchè questa mattina da soli abbiamo fatto fronte a un problema di informazione dei lavoratori su quanto accaduto in questi giorni».

I 5.500 lavoratori delle carrozzerie di Mirafiori, quelli interessati dal piano della Fiat, sono rientrati oggi dalla cassa integrazione. Solo questa settimana saranno tutti al lavoro.

«Pensiamo che la trattativa su Mirafiori con Fiat debba riprendere e siamo interessati a che l'investimento rimanga. Non l'abbiamo interrotta noi, ma l'azienda. Perché la ripresa avvenga in modo utile, però, bisogna ripartire non da venerdì scorso, quando Fiat ha abbandonato il tavolo, ma, come ha detto l'a.d. Sergio Marchionne, da un foglio in bianco, senza pregiudizi". ha detto ancora Bellono.

La proposta presentata da Fiat su Mirafiori secondo il sindacalista «è quasi identica a quella per Pomigliano con alcuni punti irrinunciabili per noi che ci hanno portato a una valutazione critica anche prima della rottura di venerdì. Per Fiat il problema è la messa in discussione del contratto nazionale come strumento di tutela dei lavoratori. Su questa strada non si va verso un accordo. Dall'impasse si può uscire soltanto con un equilibrio tra i diritti dei lavoratori e le esigenze dell'impresa». Per Bellono é infine necessaria «un'accelerazione in questi giorni» verso una ripresa dei negoziati su Mirafiori.

La mobilitazione decisa dalla divisione metelmeccanici della Cgil, come in altre occasioni, ha spaccato il fronte sindacale. «Lo sciopero dichiarato oggi alle Carrozzerie di Mirafiori da altri e non da noi ha motivazioni singolari e, per taluni versi, addirittura incomprensibili. Sarà per questo che i lavoratori hanno risposto con un'adesione scarsa all'invito ad incrociare le braccia» ha dichiarato Eros Panicali segretario nazionale della Uilm.

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Tags Correlati: CGIL | Eros Panicali | Federico Bellono | Fiat | Scioperi | Sergio Marchionne | Uilm

 

«La richiesta di tutti i lavoratori di Mirafiori che abbiamo colto - prosegue Panicali - é quella di giungere ad un intesa in tempi brevi, superando le residue resistenze registrate in quest'ultimo fine settimana da parte del management Fiat». Panicali osserva che «é in gioco non solo il Piano per Mirafiori, ma l'attuazione del progetto complessivo di Fabbrica Italia nel suo complesso. In questo frangente é bene che la controparte - sottolinea Panicali - , ma soprattutto ogni organizzazione sindacale abbia presente questa realtà irrinunciabile. Purtroppo, dobbiamo ancora una volta rilevare che la Fiom mantiene integralmente l'opposizione all'intero progetto della Fiat rivolto all'intero territorio nazionale e anche lo sciopero non riuscito di oggi ne é la prova evidente».

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