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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2010 alle ore 07:26.
L'avevano messa sul tavolo già dall'inizio della trattativa: la richiesta di nuove regole sulla rappresentanza sindacale in azienda. Un tassello fondamentale per arrivare a quella «governabilità» degli stabilimenti che l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, ha sempre messo come condizione per far partire gli investimenti.
Ed il cambiamento ora è arrivato, con il consenso dei sindacati che hanno firmato: Fim, Uil, Fismic e Ugl. Nelle regole della futura newco di Mirafiori si fa riferimento alla legge 300, lo Statuto dei lavoratori. Sarà l'articolo 19 che stabilirà nella futura joint-venture come sarà definita la rappresentanza sindacale: si prevede la costituzione delle Rsa, rappresentanze sindacali aziendali, composte dai sindacati che firmano gli accordi. Chi non firma, quindi, è fuori e non può esercitare i diritti sindacali (dai permessi alla facoltà di indire assemblee).
Un passaggio su cui l'azienda di Torino ha insistito e che è stato uno dei passaggi chiave della trattativa. La necessità dell'ad del Lingotto è di evitare che le organizzazioni contrarie alle intese firmate, in questo caso la Fiom, potessero creare ostacoli all'organizzazione aziendale, penalizzando la produzione (le Rsa saranno paritetiche e dovrebbero raccolgiere 15 rappresentanti a tste tre i quattri firmatari).
La newco di Mirafiori, non applicando il contratto nazionale dei metalmeccanici e non aderendo a Confindustria, si svincola dall'applicazione delle regole dell'accordo tra governo, Confindustria e sindacati del 23 luglio 1993 (e perfezionato nell'accordo interconfederale sulla rappresentanza del 20 dicembre 1993) che prevede le Rsu, rappresentanze sindacali unitarie, aperte a firmatari e no. E questo varrà anche per lo stabilimento di Pomigliano, in quanto la newco non è iscritta a Confindustria e non applica il contratto nazionale. «È una conseguenza naturale della non applicazione dell'accordo del 1993: l'unica regola applicabile diventa l'articolo 19 della legge 300, così come è stato modificato dopo il referendum del 1995», spiega Pietro Ichino, senatore Pd e giuslavorista.
La Rsu è formata da associazioni sindacali che hanno firmato il contratto o che comunque presentino liste corredate da un numero di firme pari al 5% degli aventi diritto (per un terzo è riservata in proporzione ai voti ottenuti a membri eletti o designati dai sindacati che hanno stipulato il contratto nazionale e presentato liste).